Il recente dibattito attorno alla presunta partecipazione israeliana all’edizione passata del Roma Pride ha evidenziato come la disinformazione possa insinuarsi anche in contesti di celebrazione e rivendicazione dei diritti. Affermazioni infondate, concernenti un coinvolgimento dell’ambasciata israeliana, si sono rivelate prive di riscontro fattuale. La stella di David, profondo emblema identitario e religioso per il popolo ebraico, in contesti di celebrazione della diversità sessuale e di genere, assume una connotazione di orgoglio e appartenenza, integrando i colori dell’arcobaleno in un gesto di visibilità e inclusione.Quest’anno, a seguito di un’attenta e condivisa riflessione interna alla comunità ebraica, una delegazione di ebrei LGBTQIA+ provenienti da diverse nazioni europee, rappresentata dall’associazione Keshet Europe, ha manifestato l’intenzione di partecipare al Roma Pride. Questa scelta, particolarmente significativa, sottolinea l’intersezionalità delle identità e l’importanza per gli ebrei che si identificano anche come persone LGBTQIA+ di rivendicare il proprio diritto a sentirsi pienamente parte della società, senza nascondere nessuna parte di sé. Come affermato da Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride 2025 e presidente del circolo Mario Mieli, questa partecipazione rappresenta un atto di coraggio e un invito a superare le paure e i pregiudizi.Il Roma Pride si conferma, ancora una volta, uno spazio aperto e accogliente per tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine, religione o orientamento sessuale. La presenza di bandiere palestinesi, così come accaduto in passato, è un elemento previsto e testimonia la sensibilità e l’impegno del movimento LGBTQIA+ nei confronti delle ingiustizie globali. Anche quest’anno, movimenti pro-Palestina parteciperanno, sebbene in forma non formale, contribuendo al dibattito e portando avanti le proprie rivendicazioni.La tragica situazione in Medio Oriente, con la devastante perdita di vite umane e le sofferenze inflitte alla popolazione civile, impone una riflessione urgente e una presa di posizione chiara. Il Roma Pride, in linea con i propri valori di giustizia, equità e solidarietà, si schiera apertamente contro la violenza e si fa portavoce di un messaggio di pace e di speranza per il futuro. La partecipazione di Keshet Europe e la presenza di movimenti pro-Palestina si configurano come atti di testimonianza e di impegno civile, a favore di un mondo più giusto e inclusivo per tutti. Il Pride non è solo una celebrazione dell’amore e della diversità, ma anche un potente strumento di denuncia e di cambiamento sociale.
Ebrei LGBTQIA+ al Roma Pride: un atto di coraggio e inclusione.
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