Fiera Più Libri: Allarme per la Cultura e Resistenza Democratica

La partecipazione di Passaggio al Bosco alla fiera “Più Libri Più Liberi” a Roma rappresenta un sintomo preoccupante, un potenziale spartiacque che rischia di erodere le fondamenta della cultura democratica italiana.

Non si tratta semplicemente di una disputa tra editori, ma di un campanello d’allarme che segnala un tentativo di legittimare, attraverso un evento pubblico di tale portata, narrazioni e ideologie che negano i valori fondamentali della Costituzione.

Edizioni Alegre, con la sua iniziativa di affissione di cartelli identificativi, intende offrire uno spazio di resistenza, un faro per chi cerca un’alternativa a un panorama culturale sempre più contaminato da derive estremiste.

La decisione dell’Associazione Italiana Editori (Aie) di non revocare lo stand di Passaggio al Bosco è un atto gravissimo, un’omissione che pregiudica l’integrità stessa della fiera e danneggia irrimediabilmente le realtà editoriali indipendenti, quelle che hanno creduto e investito nella fiera con l’aspettativa di promuovere un’offerta culturale libera e plurale.

Questo comportamento crea una situazione ingiusta, penalizzando le piccole case editrici che si impegnano quotidianamente per diffondere voci dissonanti e promuovere un pensiero critico.
L’attuale contesto politico, segnato da figure apicali che manifestano affinità con ideologie revisioniste e pericolose, rende l’antifascismo non un optional, ma un dovere inderogabile.
La presenza di simboli e riferimenti culturali legati al fascismo in posizioni di potere richiede una vigilanza costante e una risposta culturale forte e coesa.
Edizioni Alegre intende quindi trasformare la fiera in un luogo di controtendenza, un baluardo contro l’omologazione culturale.

La programmazione prevede l’esposizione di opere che incarnano la lotta per la giustizia sociale e l’emancipazione, dai classici del pensiero progressista come Angela Davis a voci contemporanee come Porpora Marcasciano e Wu Ming, passando per analisi approfondite sulla situazione palestinese e contributi provenienti dalla rivista Jacobin. Particolare attenzione sarà dedicata alla letteratura working class e alle storie di sfruttamento, esemplificate dalla presentazione del libro “Risto Reich.

Il lavoro del cameriere” di Luigi Chiarella, un’opera che mette in luce le analogie inquietanti tra l’ideologia nazista e le dinamiche di oppressione legate al lavoro salariato.
L’appello finale è rivolto a tutte le case editrici che rifiutano la normalizzazione della propaganda fascista: si invitano a ritirare le locandine preparate e a unirsi alla resistenza culturale, a isolare attivamente le posizioni estremiste e a difendere i valori della libertà di pensiero e della democrazia.
La fiera è un terreno di battaglia, e solo un impegno collettivo può garantire un futuro culturale degno di questo paese.

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