Con profondo affetto e umiltà, desidero condividere con voi questo percorso, un cammino intrecciato di gioie e difficoltà, di impegno e di speranza, un’esperienza comune che ci lega in una sola comunità. Offro a voi, popolo romano, ciò che possiedo, la mia persona con i suoi limiti e le sue fragilità, come un dono sincero e disinteressato.Questo gesto, questo impegno, non è mio. È un’eco di una memoria, un riflesso di un esempio luminoso. Mi commuove ritrovare le parole che Giovanni Paolo I, un pastore di rara sensibilità, rivolse a voi, ai romani, con un’immediatezza e una sincerità che ancora oggi risuonano nel cuore. Egli, con la sua breve ma intensa presenza, ha saputo incarnare un’accoglienza fraterna, una vicinanza pastorale che ha lasciato un segno indelebile. Affido questa mia offerta, questo mio servizio, alla protezione celeste di San Pietro e San Paolo, pilastri della Chiesa universale e testimoni di una fede incrollabile. La loro intercessione è una preghiera universale, un ponte tra il nostro tempo e le radici apostoliche della Chiesa. Sono modelli di coraggio, di testimonianza, di fedeltà al Vangelo, esempi di come la semplicità e l’umiltà possano illuminare le vie del mondo. Giovanni Paolo I ci ha insegnato che il servizio non richiede straordinarie capacità, ma un cuore aperto, una disponibilità totale, un desiderio genuino di essere al servizio degli altri. Non si tratta di offrire grandiosità, ma di condividere ciò che si è, con le proprie forze, anche se queste appaiono esigue. È la piccolezza, l’umiltà, che apre le porte alla grazia divina e ci permette di essere strumenti di speranza per chi soffre. Che il loro esempio ci ispiri a vivere una fede autentica, radicata nella carità e proiettata verso il bene comune. Che possiamo essere segno di speranza in una città che, pur con le sue sfide e le sue complessità, custodisce nel cuore una profonda sete di spiritualità e di comunità. E che, come Giovanni Paolo I, possiamo dire con sincerità: “Vi amo, desidero solo entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie forze, quel poco che ho e che sono”.
Giovanni Paolo I: un’eredità di amore e servizio a Roma.
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