La sfida dell’intelligenza artificiale richiede una progettazione consapevole per armonizzare i progressi tecnologici con il bene comune. La sua potenzialità è talmente vasta da stimolare riflessioni profonde sui limiti della responsabilità individuale e collettiva. In questa direzione, la Città del Vaticano rappresenta un luogo privilegiato per affrontare questo tema. L’enciclica “Laudato Si'” di Papa Francesco ha già espresso un’opinione forte sulla necessità di equilibrare il progresso tecnologico con l’umanesimo e la sostenibilità ambientale.La recente visita del Papa Leone XIV ai giornalisti nell’Aula Paolo VI, nel contesto della sua riflessione sugli strumenti dell’intelligenza artificiale, rappresenta un ulteriore punto di riferimento. Egli ribadisce la convinzione che la comprensione e l’uso corretto delle tecnologie in evoluzione siano di fondamentale importanza per il futuro dell’umanità. La frase “La responsabilità riguarda tutti, in proporzione all’età e ai ruoli sociali” è emblematica della sua attenzione alla questione morale che accompagna i progressi tecnologici.Nel delineare una visione più complessa dell’intelligenza artificiale e dei suoi impatti sulla società, il Papa invita a considerare il carattere globale della sfida che si pone. La responsabilità collettiva non è solo una questione individuale, ma richiede l’impegno comune di tutti gli attori sociali per creare un futuro in cui le tecnologie siano al servizio dell’umanità.
Il Papa sulla sfida della IA: equilibrio tra progresso e bene comune
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