L’invisibilità di Dio, un mistero intrinsecamente ineffabile, non è assenza, ma un’irruzione silenziosa che si manifesta nell’atto stesso di donarsi. Egli non si rivela attraverso la visione, ma attraverso l’esplosione di un amore che trascende la comprensione umana, un amore che irrompe nel mondo e si incarna. Il Figlio, incarnazione vivente di questa rivelazione, ne è l’interpretazione dinamica, l’epifania continua, il verbo che si fa carne. E a noi, creature fragili e limitate, è stato concesso un privilegio inaudito: la possibilità di partecipare alla sua divinità, di diventare, nel profondo, figli di Dio.Abbandonate ogni altra aspirazione, ogni desiderio di potere terreno. L’unica forza che conta, quella che può davvero trasformare il mondo, risiede in questa filiazione divina, in questa partecipazione all’amore incondizionato che emana dal cuore di Dio. Non bramate il dominio, ma assumetevi il ruolo di custodi, di amministratori fiduciari di un bene prezioso, un bene che non vi appartiene, ma che è stato affidato alle vostre mani.La missione è interamente di Gesù. Nessuno, nemmeno il più autorevole tra noi, può arrogarsi il diritto di sostituirlo o di dettare nuove vie. Il nostro compito è ascoltare attentamente la sua voce, seguirne le orme e offrirci come strumenti umili e disponibili nelle sue mani. A voi, nuovi sacerdoti, che oggi ricevete questa sacra ordinazione, rivolgo un appello speciale: siate consapevoli della responsabilità che vi è stata affidata, ma dimenticatevi di voi stessi nell’amore per il prossimo.Anche noi, vescovi, siamo chiamati a un continuo esame di coscienza, a un rinnovamento spirituale che ci renda degni del ruolo che ci è stato assegnato. Ordinandovi oggi, vi offriamo il nostro sostegno e la nostra guida, ma vi incoraggiamo anche a liberare spazio, a dare voce a chi è marginalizzato, a dare importanza a chi è dimenticato. Il popolo di Dio è una realtà vasta e complessa, un universo di relazioni e di esperienze che va ben al di là dei confini che spesso noi stessi imponeamo. Non cerchiamo di delimitarlo con definizioni rigide e categorie fisse. Riconosciamo la sua incommensurabile ricchezza, la sua capacità di sorprendere, la sua vocazione all’amore universale. Abbracciate ogni creatura, perché ogni essere vivente è un riflesso dell’immagine divina, un canto di lode alla grandezza del Creatore. Lasciate che la vostra esistenza sia un’offerta di speranza e di consolazione per tutti coloro che soffrono e cercano un senso nella loro vita.