Natalina Romeo Arena, un nome che incarna la memoria viva di un’Italia in trasformazione.
A 102 anni, è la votante più anziana di Viterbo, custode silenziosa di un’epoca cruciale.
I suoi occhi, testimoni privilegiati del tempo che fu, hanno assistito alla nascita della Repubblica Italiana e alla stesura della Costituzione, un evento storico che il 2 giugno 1946 ha sancito l’ammissione delle donne al voto, un traguardo atteso da decenni.
Quel giorno, il Paese si divise in un referendum tra Repubblica e Monarchia, un voto che Natalina, come poche altre, può ricordare con lucidità e partecipazione.
La sua recente visita al seggio elettorale nel quartiere Ellera, affiancata dall’affetto dei suoi familiari, non è stata una semplice formalità, ma un atto simbolico di profonda responsabilità civica.
Un gesto che trascende la mera espressione di preferenza politica, elevandosi a dichiarazione di continuità con i valori fondanti della democrazia italiana.
Natalina ha vissuto in prima persona la transizione da un regime autoritario a un sistema repubblicano, comprendendo il peso e l’importanza del diritto di voto come strumento di partecipazione attiva alla vita pubblica.
La sua presenza al seggio rappresenta un ponte tra generazioni, un monito a non dare per scontati i diritti conquistati con sacrifici e lotte.
La sua esperienza personale, intrisa di storia e di impegno civile, dovrebbe ispirare tutti, soprattutto i giovani, a coltivare un senso di appartenenza alla comunità e a esercitare il proprio diritto di voto con consapevolezza e passione.
Natalina Romeo Arena non è solo una votante anziana, ma un simbolo di resilienza, di impegno e di amore per la propria terra, un patrimonio inestimabile da custodire e tramandare.
La sua partecipazione al voto è un’eco del passato che risuona nel presente, un invito a costruire un futuro migliore, fondato sui principi di libertà, uguaglianza e giustizia sociale.