Saviano: tra autenticità, sistema e la sfida del confronto.

L’ambiguità di un’esistenza segnata dalla tensione tra l’aspirazione all’autenticità e le inevitabili complicità del sistema, ha espresso Roberto Saviano in un dialogo intenso all’Arena Repubblica-Robinson, durante l’appuntamento di “Più Libri Più Liberi”.

La sua riflessione, scaturita dalla paradossale coesistenza di un impegno civile e l’utilizzo di piattaforme globali come Instagram, ha delineato una personale lotta per la coerenza, un percorso in costante interrogazione.

La questione sollevata dalla presenza di case editrici di estrema destra nell’evento, un tema spinoso e provocatorio, ha innescato una riflessione più ampia sulla responsabilità intellettuale e il confronto con l’avversità.
Saviano ha sottolineato la peculiarità della propria esperienza: mentre i firmatari di una lettera ostile alla pubblicazione di “Passaggio al Bosco” non hanno subito ripercussioni legali, egli stesso è stato oggetto di intimidazioni e aggressioni da parte di CasaPound, un’organizzazione che lo ha taciato con l’azzeramento di compensi dovuti.

L’odio espresso, in questo contesto, non si configura come una semplice reazione emotiva, ma come la diretta conseguenza di una presa di posizione che ha messo in luce i legami tra quell’organizzazione e ambienti criminali, in particolare a Ostia.

Analizzando il comportamento di queste realtà quando accedono a spazi democratici, Saviano ha osservato una sorta di brama di provocazione e di conflitto.
Nonostante ciò, egli ha rivelato di aver studiato a fondo i testi di queste correnti, riconoscendone una certa qualità filosofica, pur condannandone l’orrore ideologico.

Un’esperienza formativa, per quanto dolorosa, che lo ha portato ad approfondire figure come Julius Evola, esaminandone il pensiero con occhio critico e distanziandovene moralmente.

Saviano ha evidenziato la necessità di confrontarsi con opere che non confortano la propria visione del mondo, al fine di comprendere il loro fascino e la loro capacità di influenzare le nuove generazioni.
Il valore della letteratura, per Saviano, trascende ogni pregiudizio e timore.

La sua esperienza lo ha portato a constatare la circolazione di testi ideologicamente problematici, come il “Libretto Rosso” di Stalin, dimostrando come il vero pericolo non risieda nella condivisione di spazi, ma nella negazione del dialogo e del confronto.

L’esempio citato di Atreju, un luogo storicamente legato all’estremismo, trasformato gradualmente in un forum di scambio democratico, sottolinea l’importanza di investire nella riconversione di spazi contaminati, favorendo l’emergere di voci dissonanti e promuovendo una cultura della tolleranza e della comprensione reciproca.

La vera sfida, dunque, non è evitare il contatto con idee scomode, ma trasformare gli spazi di conflitto in luoghi di crescita e di democratizzazione.

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