Il centenario del Reale Premio Roma si è materializzato in un tripudio di metallo, storia e passione, rievocando un’epoca in cui il ruggito dei motori risuonava nelle strade di Roma. Il 7 e l’8 giugno 2025, un corteo di leggende su quattro e due ruote ha percorso nuovamente il circuito originario, celebrando la vittoria del Conte Carlo Masetti su Bugatti Tipo 35, un’impresa che segnò l’alba dell’automobilismo sportivo nella Capitale, nel lontano 1925.L’evento, orchestrato dall’Automobile Club Roma in collaborazione con Prisca Taruffi e la sua prestigiosa Volpe Argentata Invitational, ha visto la partenza solenne da Piazza dei Quiriti, sotto la scorta onoraria della Polizia Locale, per poi snodarsi lungo il tracciato che un secolo prima aveva visto il Conte Masetti imporsi con una media di oltre 97 km/h, un record impressionante per l’epoca.Il pubblico romano è stato testimone di uno spettacolo unico: accanto alla Bugatti Tipo 35, icona indiscussa dell’automobilismo, si sono potute ammirare vetture che hanno scritto la storia del motorsport. La Ginetta G4 Sport, campionessa europea FIA GT, la Fiat 508 Balilla Coppa d’Oro, un tempo nelle mani del grande Claudio Maglioli, e un caleidoscopio di altri modelli emblematici: l’Itala 65 Sport 2000, testimone delle gesta di Piero Taruffi, la Lancia Aurelia B24, l’Alfa Romeo GTA 1600, la Ferrari 275 GTB, l’Ermini Spider 1100 Sport Competizione e la mitica Jaguar D Type, simbolo di un’era. Non solo auto, ma anche un omaggio al mondo delle moto d’epoca, con esemplari come la Guzzi Sidecar Sport 13, la Bianchi Freccia d’Oro, la Gilera 500 quattro cilindri e la Norton 650, culminando con l’AJS 350, la moto che vide il giovane Piero Taruffi trionfare nella Salita di Monte Mario, preludio della sua leggendaria carriera.”Siamo onorati di celebrare questo anniversario,” ha dichiarato Giuseppina Fusco, Presidente dell’Automobile Club Roma, sottolineando l’impegno costante nella valorizzazione di un patrimonio di auto e moto storiche che rappresenta un’eredità inestimabile per il Paese. L’eco del Giubileo si è fuso con la celebrazione del centenario, amplificando il significato di un evento che mira a trasmettere alle nuove generazioni la passione per la storia e l’eccellenza del motorsport italiano.Il Reale Premio Roma, nato per volontà dell’Automobile Club Roma nel 1925, si è rivelato fin da subito un successo travolgente, tanto da essere soprannominato “gara da Anno Santo” per l’entusiasmo che suscitò tra i romani. L’evento si è ripetuto annualmente su vari tracciati cittadini fino al 1932, per poi rinascere nel 1947 come Gran Premio Roma, ospitando leggende come Tazio Nuvolari, Louis Chiron, Achille Varzi e molti altri.La Volpe Argentata Invitational, curata da Prisca Taruffi, figlia del celebre pilota e ingegnere romano, ha arricchito ulteriormente la manifestazione, unendo la competizione sportiva a un momento di cultura e memoria. La cerimonia conclusiva ha premiato i veicoli più rappresentativi con medaglie celebrative, il titolo di Best of Show e un premio speciale per la motocicletta di maggior rilevanza storica.L’evento del 2025 si è configurato come un omaggio non solo al passato, ma anche come un investimento nel futuro, un gesto di amore verso una città che ha visto nascere e crescere una delle più belle e prestigiose competizioni automobilistiche del mondo. Un’eredità da custodire e tramandare, per continuare a far vibrare le corde dell’anima di appassionati e amanti della storia del motorismo.