Dall’Austerità al Trionfo: Agostino Di Bartolomei e Francesco Totti, Ancore di un Secolo di RomanismoIl calcio italiano, e in particolare il tifo romanista, ha visto mutare profondamente i suoi paradigmi.
L’era dei capitani, baluardi di fedeltà e simboli di un’identità calcistica duratura, sembra un ricordo sbiadito.
Eppure, due figure emergono con prepotenza, incarnando un’epoca di passione, trionfi e, inevitabilmente, di amare delusioni: Agostino Di Bartolomei e Francesco Totti.
“Diba e Totti, una città, una maglia” non è una semplice biografia, ma un viaggio immersivo nell’anima del romanismo, un affresco vivido di un cinquantennio di storia giallorossa.
Di Bartolomei, cresciuto nelle strade della Tormarancia, è l’eco di un passato più austero, un capitano forgiato nell’umiltà e nella resilienza.
La sua storia è intrisa di profumi di oratorio, di gol fulminanti e di un profondo legame con la Curva Sud.
Oltre il campo, un uomo sensibile e intellettuale, capace di rappresentare la squadra nei confronti della dirigenza, un vero leader in ogni aspetto.
La sua figura è avvolta da un velo di malinconia, segnata da un abbandono affettivo che ha lasciato un’impronta indelebile.
Il rapporto con Liedholm, non solo allenatore ma anche guida intellettuale, testimonia una personalità complessa e affascinante, appassionata d’arte e di filosofia.
Francesco Totti, invece, rappresenta la Roma più contemporanea, un’icona che ha consacrato una carriera intera indossando una sola maglia.
Vent’anni di capitano, una cascata di record infranti, un legame indissolubile con la tifoseria.
Totti incarna l’istinto, l’ironia, la semplicità, l’umiltà, incarnando il perfetto mix tra campione sportivo e simbolo culturale.
Il suo rapporto con la famiglia, dalla madre Fiorella al padre Sceriffo, è un elemento centrale della sua storia, un rifugio sicuro nei momenti di difficoltà.
E poi c’è Spalletti, Mazzone, Franco Sensi, figure chiave nel suo percorso calcistico, ognuna con il proprio ruolo nella costruzione del mito Totti.
Il libro, presentato alla Feltrinelli di Viale Libia, emerge come un mosaico di immagini, aneddoti, successi e sconfitte.
Non si limita a raccontare la carriera dei due capitani, ma offre uno sguardo intimo sul loro rapporto con la città, con la squadra e con la gente di Roma.
La passione, irrazionale e indescrivibile, è il filo conduttore che lega le loro storie, un sentimento che si accende nel cuore dei tifosi e si traduce in un amore incondizionato per i colori giallorossi.
“Diba e Totti” è un omaggio a due figure imprescindibili del calcio italiano, due uomini che hanno saputo interpretare al meglio il significato di essere capitani, rappresentando non solo una squadra, ma un’intera città, un’identità, un sogno.
È un racconto che parla di campioni, certo, ma soprattutto di persone, di uomini che hanno vissuto intensamente, affrontando gioie e dolori, successi e sconfitte, sempre con orgoglio e determinazione.
Un affresco umano che celebra la bellezza del romanismo, un sentimento unico e irripetibile.






