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Marconi e la prima radiocronaca: un pioniere che ha cambiato il giornalismo sportivo.

Il 21 luglio 1898, a Kingstown, l’odierna Dún Laoghaire, Irlanda, si consuma un evento che segna l’alba di una nuova era nel giornalismo: Guglielmo Marconi, a soli 24 anni, realizza la prima radiocronaca sportiva della storia.
A bordo della *Flying Huntress*, Marconi non si limita a seguire la regata, ma ne trasmette gli sviluppi in tempo reale a terra, dove i segnali vengono poi rielaborati e diffusi attraverso i quotidiani di Dublino.
Un’innovazione rivoluzionaria, un ponte invisibile tra l’evento e il pubblico, come sottolinea Marco Panella, autore de *Io sono Elettra*, un’opera presentata al Reale Circolo Canottieri Tevere Remo in un evento ideato da Fausto Milano, presidente della Commissione Cultura del circolo dedicato a Guglielmo Marconi.

L’invenzione di Marconi ridefinì il modo in cui le notizie sportive venivano fruite, e nel 1899, la radiocronaca si elevò ulteriormente, trasmessa in diretta per la Coppa America su iniziativa di Gordon Bennet, consolidando il suo impatto trasformativo sul giornalismo sportivo.

L’evento, presentato dall’olimpionico Daniele Masala, ha visto la partecipazione di illustri relatori, tra cui l’Ammiraglio Gianluca De Meis, il Prof.
Guglielmo Giovannelli Marconi, storico specializzato nel padre della radio, e l’On.le Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

Un elemento suggestivo dell’evento ha legato la memoria di Marconi al luogo dove ha vissuto e sperimentato: la sede velica di Anzio, dove una scala in legno, recuperata dallo smantellamento della nave *Elettra*, testimonia i suoi frequenti soggiorni e le sue ricerche.

Marconi, un vero pioniere, non solo concepì la radio, ma anticipò concetti che oggi associamo a tecnologie come Internet.
La nave *Elettra*, un nome scelto con affetto, divenne così una musa ispiratrice, raccontandone la storia attraverso le parole di Marco Panella.
Come ha introdotto Fausto Milano, l’emozione più intensa della serata è stata suscitata dalla presenza di Elettra Marconi, figlia del celebre inventore, avvolta in un abito che richiamava il blu elettrico dell’innovazione.

Un omaggio a uno scienziato, marinaio e inventore che, con i suoi brevetti, ha rivoluzionato la comunicazione e contribuito a salvare vite umane in caso di naufragio.

La *Elettra*, con il suo cuore da 950 cavalli e una velocità che superava i 15 nodi, incarnava il progresso tecnologico dell’epoca, vantando il primo sistema elettrico di bordo.
La nave, con i suoi due alberi maestosi, ha solcato i mari, portando con sé un’eredità di innovazione che continua a ispirare e a connettere il mondo.

L’eredità di Marconi non è solo quella della radio, ma anche quella di un futuro in cui la comunicazione non conosce confini.

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