Roma potrebbe tornare a ospitare i Mondiali di atletica, un sogno che si riaccende con rinnovato pragmatismo.
Il Ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, ha espresso apertura a questa prospettiva, riconoscendo al contempo la necessità di un approccio radicalmente diverso rispetto al fallimento della precedente candidatura per il 2027.
L’occasione, presente in un contesto di dialogo costruttivo con il presidente della FIDAL, Fabio Mei, rivela un cambiamento di paradigma nella gestione delle candidature a eventi sportivi di tale portata.
Il Ministro sottolinea la crucialità di una nuova procedura, frutto di un’analisi critica delle esperienze pregresse e finalizzata a evitare ripetizioni di errori passati.
Il nodo cruciale, individuato e reso esplicito, riguarda la trasparenza e la sostenibilità finanziaria.
L’introduzione di una soglia, ben definita a 5 milioni di euro, agisce da deterrente contro candidature superficiali e prive di una solida base economica, evitando la pratica, fin troppo diffusa, di presentare progetti ambiziosi per poi richiedere ingenti finanziamenti pubblici a posteriori.
Questo nuovo modello non si limita a un controllo finanziario, ma promuove un processo partecipativo e collaborativo.
La volontà è quella di costruire un progetto condiviso, che coinvolga attivamente il promotore dell’evento, le istituzioni sportive e le autorità locali.
Solo attraverso un confronto aperto e una pianificazione accurata sarà possibile presentare una candidatura solida, coerente e capace di ambire all’assegnazione dei Mondiali di atletica.
Si tratta di una svolta che mira a consolidare la credibilità del sistema sportivo italiano e a garantire che l’organizzazione di eventi di tale rilievo sia un’opportunità di crescita e sviluppo per il paese, e non un onere finanziario.
Il futuro, ora, si affida a un approccio più maturo e responsabile.