lunedì, 26 Maggio 2025
RomaNewsCucchi, nuova svolta: Procura chiede processo per i carabinieri

Cucchi, nuova svolta: Procura chiede processo per i carabinieri

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La vicenda giudiziaria legata alla tragica scomparsa di Stefano Cucchi si arricchisce di un capitolo cruciale, con la Procura di Roma che ha formalmente richiesto la condanna di tre carabinieri coinvolti in presunte manipolazioni probatorie durante le indagini preliminari. La richiesta di rinvio a giudizio, supportata da una complessa attività istruttoria, mira a fare luce su dinamiche interne che avrebbero ostacolato l’accertamento della verità.Il pubblico ministero Giovanni Musarò, figura centrale nell’inchiesta, ha avanzato richiesta di condanna nei confronti di Maurizio Bertolino, all’epoca maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, a cui sono richiesti 4 anni e 2 mesi di reclusione. A Giuseppe Perri, maresciallo, viene contestata una pena di 3 anni e 6 mesi. La figura più senior coinvolta è Prospero Fortunato, precedentemente capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma, per il quale la Procura chiede una condanna a 4 anni. Fortunato ha optato per il rito abbreviato, una scelta strategica che potrebbe portare a una riduzione della pena in caso di condanna.Le accuse mosse ai tre militari ruotano attorno a due reati specifici: depistaggio, relativo alle dichiarazioni rese durante le indagini preliminari volte a confondere le tracce e a ostacolare le successive indagini, e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, che riguarda la produzione di documenti ufficiali contenenti informazioni inesatte o fuorvianti. Queste azioni, secondo l’accusa, hanno contribuito a creare un quadro distorto della realtà, rendendo più difficile l’identificazione delle responsabilità nel decesso di Stefano Cucchi.L’inchiesta, che si inserisce in un quadro più ampio di presunte irregolarità all’interno delle forze dell’ordine, sottolinea la delicatezza e la complessità della gestione di casi di decesso in custodia cautelare. Il processo, destinato a essere un momento cruciale per la giustizia e per la verità sulla morte di Stefano Cucchi, rappresenta un banco di prova per il sistema giudiziario italiano e per la sua capacità di garantire trasparenza e responsabilità anche all’interno delle istituzioni. La richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Roma segna una tappa significativa in questo percorso, auspicabilmente volto a restituire dignità alla memoria di Stefano Cucchi e a promuovere una cultura di legalità e trasparenza all’interno delle forze armate.

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