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domenica, 18 Maggio 2025
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Il Sarcofago degli Sposi, un capolavoro etrusco torna ad essere un enigma da risolvere.

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La riscoperta del passato attraverso la ricostruzione di un capolavoro etrusco: il Sarcofago degli sposi torna a essere un enigma da risolvere per i restauratori del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Quest’opera d’arte, datata 2500 anni fa, è stata acquistata nel 1881 dal fondatore Felice Bernabei per una somma di 4mila lire, e da allora è stata oggetto di interventi di restauro che hanno alterato la sua struttura originale.La fase più recente del progetto di restauro si è concentrata sulla parte corrispondente alle gambe dei due sposi, integrando i vuoti creatisi nel tempo. La direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Luana Toniolo, ha spiegato che l’obiettivo della ricerca è quello di restituire all’opera il suo colore originale, una terracotta più scura e quasi nera. Ciò richiede un approccio innovativo e interdisciplinare, coinvolgendo sia gli esperti del restauro che i ricercatori di vari campi.Il progetto di conservazione e valorizzazione dell’opera è stato presentato in una conferenza stampa, tenutasi stamattina, e prevede l’apertura al pubblico di un’area espositiva dove gli esperti saranno impegnati nella ricostruzione del sarcofago. L’esposizione sarà aperta due giorni alla settimana (martedì e giovedì dalle 10 alle 13) e permetterà ai visitatori di assistere al restauro in corso, sottolineando l’importanza della collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti.La riproposta del Sarcofago degli sposi come un puzzle da ricostruire ha una doppia valenza: da un lato, offre l’opportunità di riscoprire la storia e l’autenticità dell’opera; dall’altro, sottolinea il ruolo attivo del museo nella valorizzazione dei beni culturali e nel loro recupero. La collaborazione fra il Museo e l’Istituto Centrale per il Restauro rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione tra le istituzioni possa portare a risultati innovativi e significativi.Il processo di restauro del Sarcofago degli sposi non è limitato alla semplice riparazione delle lacune, ma coinvolge una riflessione più ampia sulle tecniche e i materiali utilizzati nella sua creazione originale. Questo approccio integrato permette di affrontare il problema del restauro con un nuovo linguaggio artistico, che si concentri sulla valorizzazione dell’opera d’arte nel suo contesto storico.La riproposta del Sarcofago degli sposi come un puzzle da ricostruire offre anche l’occasione per riflettere sulle implicazioni etiche e culturali del restauro dei beni culturali. I restauratori non sono solo tecnici, ma sono anche curatori di una storia che attraversa secoli e culturi diversi. La riproposta dell’opera originale richiede un atteggiamento di rispetto e di attenzione nei confronti della sua identità storica.Il restauro del Sarcofago degli sposi rappresenta quindi un caso esemplare per la valorizzazione dei beni culturali e per l’incontro tra arte, storia e tecnologia. La sfida è quella di restituire all’opera il suo aspetto originario senza alterarne la sua identità storica, e di far sì che essa possa essere apprezzata da una nuova generazione di visitatori.

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