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Disastro ambientale in Sicilia, imprenditore a causa di una frana causata dall’incarico del genio civile.

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25 aprile 2025 – 17:45

Il proprietario dell’impianto di carburanti al porto di Marinella di Selinunte, Fabio Bologna, ha deciso di dismettere l’attività a causa della lunga e complessa vicenda giudiziaria che lo sta coinvolgendo. La storia inizia nel 2018 quando una frana danneggia gravemente l’impianto, situato nella banchina del porto. Questo evento si verifica dopo che il Comune di Castelvetrano aveva praticato una fessura sulla banchina per la rete fognaria e la Regione, tramite il genio civile di Trapani, ha dato l’appalto a un’impresa per rimuovere la posidonia dal porto.Quest’operazione ha comportato l’accesso con mezzi pesanti sulla banchina, scatenando così la frana che mette in crisi l’impianto. L’imprenditore di Castelvetrano ha presentato una causa contro Comune e Regione ed è stato condannato dal giudice di primo grado a un risarcimento di 22.500 euro più interessi, qualificando i due enti come coobbligati. Tuttavia, il Comune si è appellato alla sentenza e la vicenda si trasferisce adesso in secondo grado.Secondo gli avvocati di Fabio Bologna, Franco Messina e Mildred Roma, il risarcimento percepito è irrisorio rispetto al danno effettivamente subìto. Di conseguenza, l’imprenditore decide di smettere l’attività a spese proprie, aggiungendo così un ulteriore disagio ai pescatori che sono già stati coinvolti dal porto intasato di posidonia e dovranno ora raggiungere i porti confinanti per fare rifornimento.

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