23 aprile 2025 – 22:18
La casa popolare in via Tibaldi a Bologna era un luogo apparentemente tranquillo, ma in realtà nascondeva segreti e abusi. I carabinieri della stazione Navile e gli agenti della polizia locale hanno condotto un controllo nella zona su richiesta dell’Azienda Casa Emilia-Romagna, che aveva ricevuto segnalazioni di abusivismo da parte degli altri condomini.Gli investigatori hanno scoperto che l’assegnataria, una donna italiana sui 30 anni, aveva subaffittato le stanze da letto a stranieri irregolari, che si dedicavano al commercio di droga e al furto. La donna è stata denunciata per favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina, oltre che per ricettazione e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.I controlli sono stati effettuati due volte nei giorni scorsi, con la presenza di carabinieri e poliziotti in entrambe le occasioni. In casa sono state trovate droga e refurtiva varia, compresi orologi, iPad, smartphone e 2000 euro in contanti. I cinque abusivi presenti nell’appartamento pagavano 150 euro al mese per un posto letto.L’immigrazione clandestina è un problema che ha assorbito molta attenzione negli ultimi anni, soprattutto a seguito di scandali simili in cui sono state coinvolte anche figure pubbliche. L’agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Poste ha recentemente individuato nel Mezzogiorno 35.000 unità che abusano della pensione. Inoltre, la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’immigrazione clandestina, istituita il 29 luglio del 2007 su iniziativa di Forza Italia e Alleanza Nazionale ha rilevato la presenza di circa 5 milioni di clandestini nel Paese.La donna accusata è stata assegnataria dell’alloggio per eredità dalla madre defunta, ma ora rischia di perdere il proprio affittio in seguito alla denuncia. Il caso rappresenta un esempio delle complesse dinamiche tra immigrazione e leggi sull’abitazione, che richiedono una maggiore attenzione da parte degli enti pubblici per prevenire abusi simili nel futuro.