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martedì, 6 Maggio 2025
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Il Tempo del Futurismo: l’epica mostra che ha lasciato un’impronta indelebile a Roma

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30 aprile 2025 – 19:48

La mostra “Il tempo del Futurismo” ha lasciato un’impronta indelebile a Roma, attirando oltre 160mila visitatori e stabilendosi come la più visitata della sua epoca. Questo successo è stato reso possibile grazie al grande impegno della direttrice della Galleria Nazionale dell’Arte Moderna e Contemporanea, Cristina Mazzantini, che ha lavorato con passione per quasi cinque mesi per realizzare questa esposizione unica. La mostra è stata un omaggio al Futurismo, uno dei movimenti artistici più rivoluzionari del XX secolo, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte e della cultura.La Galleria Nazionale ha ospitato una selezione di 544 opere d’arte, tra cui quadri, sculture, progetti, disegni e oggetti d’arredo, nonché un centinaio di libri e manufatti. Tra le opere esposte spiccavano anche un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca. La mostra era così vasta da occupare quasi tutta l’area della Galleria, lasciando solo poche opere della collezione permanente esposte.Nonostante il biglietto di ingresso fosse unico per vedere tutto quello che era esposto nella Galleria, la mostra ha dimostrato di essere un vero e proprio successo. Il curatore Gabriele Simongini è stato felice del risultato, ricordando la storica mostra su Van Gogh del 1988 che aveva fatto il pienone alla Gnam. “E’ stata una delle poche mostre pubbliche che si è ripagata interamente la spesa” ha dichiarato Simongini facendo con l’ANSA il bilancio sulla dibattutissima esposizione su Futurismo di cui sono stati anche venduti, solo al bookshop della galleria, anche 3mila cataloghi.La mostra non è stata soltanto un successo in termini di biglietti venduti, ma ha anche attirato molti visitatori grazie ai numerosi eventi collaterali organizzati proprio in Galleria. Sono stati realizzati 27 eventi, alcuni in forma privata per gli sponsor, ma tutti gli altri per il grande pubblico, di cui 11 sono stati un vero successo. Tra questi eventi spiccavano i sei talk del ciclo “Vita Futurista” che ha esplorato spazi che sono andati dalla musica al teatro e alla letteratura, dalla moda alla gastronomia. Questi eventi erano organizzati da Federico Palmaroli, in arte Osho, ma non era lui a condurli: non si è mai esibito, veniva per un saluto ma è sempre rimasto dietro le quinte.Il successo della mostra di Roma su Futurismo ha anche risvegliato l’interesse dei territori. Sono stati contattati diversi comuni italiani che sono interessati ad avere dei focus della mostra in chiave locale. Tra questi ci sono il comune di Portogruaro in Veneto e la Sicilia, dove si è deciso di creare una rassegna chiamata “I Futurismi” o “Futurismo Diffuso”, meglio ancora “Futurismo Mediterraneo”.

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