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L’ossessione di Ciro non fa che crescere: un film drammatico sulla condizione umana.

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18 aprile 2025 – 19:14

La notte si tinge del blu scuro della città, come un velo funebre che avvolge la vita di Ciro, un elettricista napoletano con la faccia segnata dal tempo, cinquant’anni sulle spalle, ma ancora un fuoco negli occhi. La sua ossessione non fa che crescere con il passare dei giorni, come un cancro che si nutre del suo stesso dolore. Da settimane, da mesi, forse anche anni, non riesce a scrollarselo di dosso l’immagine dell’auto rossa che ha investito e ucciso la sua amata moglie. La mente gli rimanda la scena come un film in continuazione, mentre il corpo sembra morto, paralizzato dal dolore.Lui esce ogni notte con suo figlio Luigi, quattordici anni, non tredici, come diceva nel precedente testo, e cerchiamo di raffigurare l’epilogo che segue. Una ricerca senza speranza, un tentativo disperato per dimenticare il passato e trovare finalmente pace. Ma il suo lutto sembra non voler finire mai. Le notti diventano giorni, i giorni settimane, le settimane mesi. E Ciro continua a vagare per la città, alla ricerca di una risposta che non arriva mai.Per cercare di calmarsi, si rifugia nel crack che fuma sulla terrazza condominiale, ma il sollievo è solo temporaneo. Il tempo passa, ma il suo dolore no. C’è qualcos’altro che gli dà conforto, una presenza costante che lo accompagna nella sua solitudine: la pistola nel cassetto della sua auto. Un oggetto carico di significato, un simbolo di una voglia di vendicarsi o forse di farla finita con il proprio dolore.E’ questo Ciro, questo è l’uomo che ritroviamo in “Nottefonda” di Giuseppe Miale Di Mauro. Un film cupo e senza speranza, liberamente tratto dal suo romanzo “La strada degli Americani” (Frassinelli). Un racconto che si pone come un’inchiesta sulla condizione umana, su cosa accade quando la vita ci prende il meglio di noi e non ci lascia più andare.Il film è in sala dall’8 maggio con Luce Cinecittà, ed è una delle sue ultime opere prima della scomparsa. Un testamento cinematografico che racconta di un uomo disperato, senza speranza, ma anche coraggioso e fiero. E’ la storia di Ciro, ma è anche la nostra storia, quella di noi tutti quando siamo costretti a confrontarci con il dolore e l’impossibilità di farne la fine.Ma in questo film c’è qualcosa che non convince completamente. E’ un film che ci lascia molti dubbi su come Ciro sia riuscito ad acquistare una pistola, visto che è uno sconosciuto al suo amico del cuore; dove trova le risorse economiche per andare continuamente a cercare l’uomo con la macchina rossa.

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