La notte tra il 11 e il 12 maggio, l’Ucraina ha registrato un attacco aereo di proporzioni epiche da parte della Russia. Secondo le informazioni ufficiali dell’aeronautica militare ucraina, la Federazione Russa ha lanciato ben 108 droni Shahed e simulatori in varie direzioni dal territorio internazionale.I droni sono stati inviati dalle basi di Bryansk, Orel, Shatalovo, Millerovo, Primorsko-Akhtarsk e Chauda. Le incursioni si sono susseguite dall’orario di mezzanotte in avanti, inizialmente senza alcuna risposta da parte delle forze difensive ucraine.L’ordine del giorno è stato semplice: attaccare con la massima forza e velocità. Nonostante l’ultimatum per il cessate il fuoco lanciato dall’Ucraina, i russi non hanno fatto marcia indietro. L’impatto sulla popolazione civile ucraina è stato devastante.La strategia della Russia è chiara: attaccare con la forza e la velocità al fine di destabilizzare il territorio e creare un senso di panico tra i cittadini. Ma l’Ucraina non si arrende facilmente. Le sue forze difensive hanno già dimostrato notevoli capacità di risposta contro gli attacchi russi.La situazione a terra è complessa e fragile, ma la determinazione dei soldati ucraini è unica. Il Paese continua a resistere alla pressione dell’esercito russo nonostante le difficoltà in cui si trova.In questo contesto, il ruolo delle Nazioni Unite diventa cruciale per evitare ulteriori sofferenze civili e garantire la pace nel territorio. È necessario un intervento decisivo da parte della comunità internazionale al fine di mettere i piedi in tavola.