“Salvini vs. Usb: battaglia sullo sciopero, nessun accordo raggiunto”

Il confronto tra Salvini e i sindacati di base si è trasformato in una vera e propria battaglia di posizioni: l’incontro odierno per evitare lo sciopero del prossimo venerdì, che coinvolgerà anche i mezzi pubblici, si è concluso senza alcun accordo. In risposta, Salvini ha deciso di imporre il lavoro ai manifestanti riducendo la durata dello sciopero da 24 a 4 ore. Tuttavia, l’Usb ha ribadito la sua intenzione di mantenere lo sciopero per l’intera giornata. “È mio piacere e dovere ascoltare”, ha dichiarato Salvini sottolineando il sacrosanto diritto allo sciopero. Tuttavia, essendo questo il penultimo venerdì prima di Natale, un giorno cruciale per milioni di italiani, ritiene che uno sciopero di 24 ore sia inaccettabile.Al termine dell’incontro, il ministro ha chiesto una riduzione delle ore di sciopero, ma gli è stato gentilmente negato. Pertanto, formalizzerà la richiesta di limitare lo sciopero a 4 ore per garantire il diritto di protesta senza bloccare l’Italia a dieci giorni dal Natale. L’Usb considera l’incontro con Salvini come una mera formalità e conferma lo sciopero nella sua forma originaria. Non intendono accettare le richieste del ministro che ha annunciato pubblicamente l’intenzione di ridurre lo sciopero a sole 4 ore.Coloro che parteciperanno allo sciopero potrebbero essere soggetti a sanzioni pecuniarie significative: da 500 a 1.000 euro per lavoratore singolo e da 2.500 a 50.000 euro per ogni organizzazione sindacale coinvolta. L’Usb ha comunicato al ministro che la commissione di garanzia non ha riscontrato irregolarità nello sciopero generale del 13 dicembre che coinvolgerà tutte le categorie lavorative pubbliche e private oltre ai trasporti.Salvini riflette su un possibile aggiornamento della legge sugli scioperi insieme ai sindacati anziché contro di loro. Ritiene che se ci sono più scioperi al giorno, bisogna adeguare gli strumenti alle esigenze del futuro fino al 2025. Propone una riflessione sulla forma degli scioperi nell’interesse dei lavoratori e della società nel suo complesso, invitando all’azione collaborativa anziché conflittuale con i sindacati.