05 marzo 2025 – 16:15
Un’organizzazione segreta avrebbe preso il sopravvento sull’apparato istituzionale dei municipi, riducendolo a una semplice facciata e subordinandolo agli interessi di uffici privati. A capo di questa rete clandestina sarebbe stato Giovanni Oggioni, ex direttore dell’ufficio edilizia fino al suo pensionamento nel 2021, successivamente divenuto vicepresidente della Commissione per il paesaggio. Oggioni è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, falso e depistaggio, in quanto non solo avrebbe nascosto i conflitti di interesse legati all’azienda Abitare In nella quale sua figlia lavorava, ma avrebbe anche ricevuto compensi ingenti dall’associazione Assimpredil per favorire la prevalidazione di progetti edilizi destinati al Comune.Le indagini hanno rivelato che Oggioni e l’ex membro della Commissione al paesaggio Marco Emilio Mario Cerri avrebbero manovrato per influenzare la legislazione a proprio vantaggio. Si sono attivati politicamente per garantire l’approvazione della legge Salva Milano, partecipando attivamente alla redazione degli emendamenti presentati alla Camera dei deputati. Le intercettazioni hanno evidenziato i rapporti stretti di Cerri con esponenti politici influenti come Maurizio Lupi e Alessandro Morelli, dimostrando un’intensa attività di lobbying finalizzata a proteggere il sistema consolidato e a evitare qualsiasi forma di scrutinio.Inoltre, le indagini condotte dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini hanno svelato le connessioni dell’avvocatessa Ada Lucia De Cesaris con importanti società immobiliari. De Cesaris ha ricoperto l’incarico di assessore all’urbanistica del Comune di Milano tra il 2012 e il 2015 ed è stata coinvolta in conversazioni compromettenti con Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance. In uno scambio di messaggi si fa riferimento ad un colloquio riservato con la presunta presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.L’enorme intreccio tra potere politico ed economico che emerge da queste inchieste mette in luce la pervasiva corruzione che mina le fondamenta stesse della democrazia locale. L’utilizzo distorto delle istituzioni a fini personali evidenzia la necessità urgente di riforme radicali per garantire trasparenza e legalità nell’amministrazione pubblica.