04 giugno 2024 – 19:30
Il procuratore Giovanni Roteglia ha sollevato obiezioni riguardo alla realizzazione di uno scavo trasversale non autorizzato nel ghiacciaio, lungo 330 metri e largo otto. Sono sotto indagine Federico Maquignaz, presidente e amministratore delegato della Cervino spa, società che gestisce le piste italiane, il suo predecessore Herbert Tovagliari, l’operatore della pala meccanica responsabile dello scavo e Franz Julen, presidente del comitato organizzatore svizzero. Secondo gli investigatori, si tratta di una pista di collegamento tra la principale e il ghiacciaio di Plateau Ros che non risulta nei progetti autorizzati. La contestazione si basa sull’articolo 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio relativo alle opere eseguite senza autorizzazione o in violazione di essa. Gli imputati Maquignaz, Tovagliari e l’operatore della pala meccanica sono difesi dall’avvocato Corrado Bellora, mentre Franz Julen è rappresentato dall’avvocato Federico Fornoni, entrambi del foro di Aosta. Gli accertamenti sono stati condotti dal Corpo forestale della Valle d’Aosta su iniziativa della procura guidata dal procuratore Luca Ceccanti a seguito delle controversie emerse nell’autunno 2023 riguardanti i lavori sul versante svizzero del tracciato, soggetto alla giurisdizione elvetica. La pista Gran Becca parte a 3.720 metri dalla Gobba di Rollin oltre confine per arrivare ai Laghi di Cime Bianche a quota 2.835 metri, con la maggior parte del percorso sul ghiacciaio e due terzi nel territorio italiano.