La decisione dei Sindaci riuniti nell’assemblea del Cpel di respingere la proposta di legge presentata dalla Lega Vallée d’Aoste sul blocco dell’apertura di medie e grandi superfici di vendita ha suscitato stupore. La Lega ha espresso forte disaccordo riguardo a questa presa di posizione, sottolineando come la legge in questione vada contro gli interessi generali e favorisca la colonizzazione del territorio da parte di grandi gruppi economici.Secondo la Lega, i borghi rischiano di restare “quasi morti” a causa della concorrenza tra i grandi esercizi commerciali, e i sindaci avrebbero commesso un grave errore nel votare contro una normativa che è già in vigore in altre regioni. Questo comportamento viene criticato come un tentativo di nascondersi dietro presunti vizi di legittimità, mentre si dovrebbe agire per tutelare il territorio e le attività commerciali locali.Il vice capogruppo della Lega Vallée d’Aoste, Erik Lavy, ha evidenziato come la scelta dei sindaci possa danneggiare gravemente i piccoli esercizi commerciali, condannati a competere con giganti del settore il cui unico obiettivo è il profitto. Lavy ha sollevato dubbi sulla reale rappresentanza dei cittadini da parte dei sindaci, sospettando che possano essere influenzati da interessi diversi da quelli della comunità.In definitiva, la polemica generata da questa decisione mette in luce le complessità legate alla gestione del territorio e all’equilibrio tra interessi economici e benessere delle comunità locali. La discussione su come regolamentare l’apertura di nuove grandi superfici di vendita resta aperta, evidenziando la necessità di trovare soluzioni che tengano conto delle diverse esigenze e prospettive in gioco.
Scontro tra Sindaci e Lega Vallée d’Aoste sulla legge anti-superfici commerciali: polemiche e dubbi sull’interesse pubblico.
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