Durante gli scavi condotti nel Parco archeologico di Ostia Antica nei mesi di giugno e agosto del 2024, è emerso un straordinario bagno rituale ebraico, noto come mikveh. Questa scoperta è stata resa possibile grazie alla campagna di scavo finanziata dal ministero della Cultura tramite la Direzione generale Musei, nell’ambito del progetto Ops – Ostia Post Scriptum.Le ricerche si sono concentrate soprattutto nell’Area A, situata in una posizione centrale della città antica, vicino al corso del fiume Tevere e circondata da importanti edifici come i Grandi Horrea a ovest, il santuario repubblicano dei Quattro Tempietti, il Mitreo delle Sette Sfere e la Domus di Apuleio a sud, e il Piazzale delle Corporazioni a est. Questa zona non era mai stata esplorata prima e ha rivelato un grande edificio con mosaici pavimentali spettacolari.All’interno di questo edificio sontuoso è stato scoperto un vano semi-ipogeo con un pozzo sottostante, che molto probabilmente fungeva da mikveh per i rituali purificatori ebraici. Durante lo scavo del pozzo è stata trovata una lucerna decorata con l’immagine di una menorah e un lulav sul fondo, insieme a un bicchiere in vetro risalente al V-VI secolo d.C.Le prime testimonianze archeologiche dei mikva’ot in Israele risalgono all’età asmonaea, ma la diffusione di questi bagni rituali diminuì progressivamente nel I secolo d.C. a causa della romanizzazione della regione dopo la distruzione del Tempio nel 70 d.C. Le tracce dei mikva’ot diventarono rare dopo il II secolo d.C., ad eccezione di alcuni ritrovamenti nella città galilea di Sepphoris.Non sono stati rinvenuti mikva’ot di epoca romana o tardo-antica al di fuori dell’Israele, ad eccezione del mikveh di Palazzo Bianca a Siracusa datato tra il VI e il VII secolo d.C. Questa scoperta apre nuove prospettive sulla pratica dei bagni rituali ebraici al di fuori delle terre d’origine.
Scoperta a Ostia Antica un mikveh ebraico del V-VI secolo d.C.: nuova luce sulle pratiche rituali.
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