Sentenza definitiva: Corte europea diritti umani respinge ricorso Calin Georgescu su elezioni Romania

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La sentenza della Corte europea dei diritti umani sul ricorso di Calin Georgescu riguardante l’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania è stata definitiva. Georgescu aveva sostenuto che l’intervento della Corte Costituzionale nel processo elettorale violasse il diritto a libere elezioni, fosse basato su accuse infondate e fosse illegittimo. Inoltre, aveva denunciato una presunta mancanza di trasparenza nella decisione e la limitazione del suo diritto a un ricorso effettivo. La Cedu ha respinto tutte le rivendicazioni di Georgescu, stabilendo che il diritto a libere elezioni non si applica alla scelta del Capo di Stato in Romania, poiché la costituzione non attribuisce al Presidente poteri legislativi.Sul fronte dell’equo processo, la Cedu ha chiarito che tale questione non si pone in questo contesto poiché candidarsi alle elezioni è un diritto politico e non coinvolge questioni civili o penali. Infine, i giudici hanno respinto l’accusa di interferenze politiche nel processo elettorale avanzata da Georgescu per mancanza di prove concrete a sostegno di tale tesi.Questa decisione rappresenta un punto fermo nella difesa dei principi democratici e legali, sottolineando l’importanza del rispetto delle regole costituzionali e della trasparenza nei processi decisionali.

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