La riforma dell’istruzione entra nel vivo del confronto tra sindacati e ministero: il taglio di 5.660 unità di personale docente dal prossimo anno scolastico è oggetto di forte opposizione da parte dei sindacati, che lo giudicano “assurdo” e “inconcepibile”. La legge di bilancio prevede infatti un taglio degli organici per ridurre la spesa pubblica, ma i sindacati sostengono che questo provocherebbe una riduzione della qualità dell’istruzione. L’Uil scuola ha espresso la sua contrarietà al taglio e lo ha descritto come “un dato allarmante”. La segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, ha dichiarato: “Siamo contrari a questi tagli, perché potrebbero portare alla soppressione delle classi nelle scuole più piccole e decentrate. Inoltre, i collaboratori scolastici sono una figura già oggi mancante nell’istituzione scolastica”. La Flc Cgil ha anche criticato la scelta del ministero di tagliare l’organico docente, sottolineando che il problema della denatalità potrebbe essere affrontato in modo diverso. “La denatalità non deve rappresentare una penalizzazione per le istituzioni scolastiche”, ha detto la segretaria generale. La questione dell’organico docente è solo l’aspetto più evidente della riforma, che è stata fortemente criticata dai sindacati anche in merito al dimensionamento, che sta provocando la chiusura di molte scuole e la riduzione della qualità dell’istruzione. La Gilda degli insegnanti ha descritto le conseguenze del taglio come “catastrofiche”, sottolineando che i bambini saranno costretti a fare affidamento su tecnologie avanzate per seguire le lezioni da casa. Anche il sindacato Anief si è espresso in modo contrario, considerando le riduzioni degli organici come una misura “immotivata”. I docenti hanno anche chiesto di non procedere con la legge che prevede il taglio del personale ausiliario.
Sindacati contro i tagli al personale docente nella scuola
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