26 gennaio 2025 – 22:45
La denuncia del presidente della Corte d’Appello di Torino ha gettato luce su una situazione critica che affligge il tribunale di Ivrea, dove il senso del dovere e lo spirito di sacrificio dei magistrati e del personale amministrativo sono gli unici motori che spingono avanti l’istituzione giudiziaria. L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a palazzo di Giustizia a Torino ha evidenziato la precaria condizione in cui versa la giustizia ad Ivrea, caratterizzata da una grave carenza di personale e numeri allarmanti. Con 137 comuni e oltre 300 mila abitanti, Ivrea rappresenta la seconda procura del Piemonte per estensione di territorio, ma purtroppo non gode di un adeguato supporto in termini di personale magistrati e amministrativi. Attualmente, al tribunale operano solamente 17 magistrati su 23 previsti, mentre il personale amministrativo è ridotto a soli 34 unità anziché le 62 necessarie secondo la pianta organica. La situazione presso la procura non è migliore: solo 17 unità svolgono attualmente compiti amministrativi anziché le 28 previste. Il procuratore generale Lucia Musti ha sottolineato come il cambiamento formale con l’istituzione del procuratore Aggiunto a Torino2 potrebbe portare miglioramenti concreti, considerando il numero elevato di sostituti rispetto ai magistrati effettivi. Tuttavia, ad Ivrea persiste l’incapacità di garantire una risposta tempestiva alle richieste di giustizia dei cittadini, mantenendo uno stato di stallo che perdura dal 2013. Gli uffici amministrativi si trovano sovraccaricati dall’enorme mole di lavoro arretrato e nonostante gli sforzi profusi, non riescono a soddisfare adeguatamente le esigenze della popolazione locale. Questa situazione drammatica si traduce in un accesso alla giustizia ridotto drasticamente rispetto al resto del Piemonte, privando i cittadini ivreati della possibilità di ottenere una tutela legale efficace e tempestiva.