27 gennaio 2025 – 20:45
Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, sono emerse preoccupazioni significative riguardo alla situazione degli organici della giustizia, dalla procura generale alla corte d’appello fino alle procure ordinarie e dei minori. La procuratrice generale Lucia Musti ha sottolineato la criticità della situazione presso la procura per i minorenni, unica in Italia con una giurisdizione su due Regioni e un organico estremamente limitato composto da cinque sostituti procuratori e il procuratore capo. Questi professionisti devono affrontare una crescente competenza nell’ambito civile che li mette costantemente sotto pressione, sia dal punto di vista penale che civile.Il presidente della corte d’appello di Torino, Edoardo Barelli Innocenti, ha denunciato senza mezzi termini che la giustizia ritardata equivale a giustizia negata. Nei tribunali di Ivrea, Asti e Alessandria si registra una carenza di personale che va dal 20% al 50% rispetto all’organico previsto. Le cancellerie penali non sono da meno: solo nella corte d’appello vi sono ben 15.000 sentenze accumulate in attesa di esecuzione, rispetto alle 13.500 del 2019.La situazione è particolarmente grave anche per i giudici di pace, come ha evidenziato Barelli Innocenti. A Torino, nel settore civile si è passati da 4.722 processi pendenti al 1 luglio 2023 a 4.963 al 30 giugno 2024. Simona Grabbi, presidente dell’ordine degli avvocati, ha aggiunto che spiegare ai propri assistiti perché la prima udienza davanti al giudice di pace possa essere fissata addirittura nel lontano 2029 sta diventando sempre più complicato.In sintesi, l’emergere del “cahier de dolance” durante questa cerimonia solenne evidenzia la necessità urgente di intervenire per garantire un sistema giudiziario efficiente e tempestivo per tutti i cittadini italiani.
