Secondo quanto riportato dal New York Times, emerge che la Bac Consulting, presunta responsabile della fornitura di migliaia di cercapersone esplosi durante un attacco contro membri di Hezbollah, è in realtà una società israeliana di facciata. Secondo quanto rivelato da tre funzionari dei servizi segreti a conoscenza dell’operazione, sarebbero state create almeno altre due società fittizie al fine di celare il coinvolgimento degli agenti dell’intelligence di Gerusalemme nella produzione dei cercapersone. Questa vicenda solleva interrogativi sulle dinamiche geopolitiche e sull’utilizzo delle tecnologie per fini bellici, mettendo in luce le complesse trame che si intrecciano nel mondo dell’intelligence e della sicurezza internazionale. La questione apre uno spaccato sulla delicatezza delle relazioni tra Israele e Hezbollah, sottolineando la costante tensione presente nella regione del Medio Oriente. L’episodio evidenzia inoltre come le azioni dei servizi segreti possano influenzare gli equilibri politici e militari a livello globale, ponendo l’accento sulla necessità di una maggiore trasparenza e controllo nell’utilizzo delle tecnologie avanzate per fini strategici.
“Società israeliana accusata di fornire cercapersone esplosivi a Hezbollah: il lato oscuro dell’intelligence”
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