Sospensione consegna bombe a Israele: Stati Uniti preoccupati per offensiva su Rafah

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Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere la consegna di un carico di bombe a Israele in seguito alla mancata risposta da parte di quest’ultimo alle preoccupazioni espresse da Washington riguardo all’annunciata offensiva su Rafah, situata nel sud della Striscia di Gaza. Un alto funzionario militare americano ha confermato questa decisione, specificando che si trattava di 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili. Non è stata ancora presa una decisione definitiva sul destino di questa spedizione, ma la sospensione è stata motivata dalla contrarietà degli Stati Uniti nei confronti dell’offensiva su larga scala pianificata dalle truppe israeliane a Rafah.L’amministrazione Biden ha chiaramente espresso la propria posizione contraria a un attacco militare che non contempli un piano credibile per la protezione dei civili che si trovano nella città. Il presidente Joe Biden ha ribadito tale posizione durante un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Le autorità statunitensi e israeliane hanno avviato discussioni su possibili alternative, tuttavia al momento queste non sembrano aver affrontato appieno le preoccupazioni degli Stati Uniti.In particolare, si sta valutando attentamente la possibilità di trasferire armamenti specifici ad Israele che potrebbero essere impiegati a Rafah. Questa valutazione è iniziata già nel mese di aprile e si concentra sull’utilizzo delle bombe più pesanti e sulle implicazioni che queste potrebbero avere in contesti urbani densamente popolati, simili a quelli presenti in altre zone della Striscia di Gaza. Il Dipartimento di Stato americano sta esaminando anche altri possibili trasferimenti d’armi e l’utilizzo delle bombe Jdam, con l’obiettivo di garantire una strategia precisa ed efficace in risposta alla situazione critica nella regione.

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