Carlos Alcaraz ha superato un test di resilienza a Wimbledon, accedendo agli ottavi di finale con una vittoria complessa e tutt’altro che scontata contro il tedesco Jan-Lennard Struff. Il match, durato quasi due ore e mezza, ha visto lo spagnolo, campione in carica, impensierito dal suo avversario, un giocatore solido e combattivo, classificato al n.125 ATP.La partenza di Alcaraz sembrava presagire una passeggiata: un primo set dominato, concluso con un secco 6-1, testimoniava la sua ritrovata forma fisica e la sua brillantezza tecnica. Tuttavia, Struff, noto per la sua abilità nel servizio e per la sua tenacia, ha reagito con veemenza. Il tedesco ha sfruttato l’aggressività e i ritmi sostenuti, mettendosi in seria discussione la solidità del campione spagnolo. Il secondo set è stato un monologo di Struff, che ha imposto il suo gioco, capitalizzando gli errori di Alcaraz e chiudendo 6-3, portando il match in una fase inaspettata.La dinamica del match ha subito una svolta cruciale. La perdita del secondo set ha costretto Alcaraz a una profonda riflessione tattica e mentale. Nonostante un terzo set combattuto, vinto 6-3, l’ombra di una possibile debacle aleggiava. La pressione, amplificata dalle aspettative e dalla necessità di confermarsi campione, sembrava condizionare il gioco dello spagnolo.Il quarto set ha rappresentato il momento di massima difficoltà. Struff, galvanizzato dal suo gioco aggressivo e dalla convinzione di poter davvero competere con un campione come Alcaraz, ha continuato a mettere a dura prova la resistenza fisica e mentale dello spagnolo. Solo grazie a una ritrovata determinazione, una maggiore varietà di colpi e una gestione più efficace dei punti chiave, Alcaraz è riuscito a strappare la vittoria con un sofferto 6-4.Questa vittoria, pur che sia un traguardo, rivela debolezze inesplorate e sottolinea l’evoluzione del panorama tennistico. Alcaraz non è più l’imbattibile dominatore di un tempo; deve confrontarsi con avversari capaci di imporre il loro gioco e di metterlo in discussione. Wimbledon, superficie preferita e terreno di gloria, si rivela quest’anno un banco di prova impegnativo, dove ogni partita è una sfida alla sua resilienza e alla sua capacità di adattamento. Il percorso verso la difesa del titolo si prospetta irto di ostacoli, ma questa vittoria, conquistata con fatica, potrebbe rivelarsi un’esperienza formativa preziosa per il futuro del giovane campione.