L’EA7 Emporio Armani Milano proietta il futuro su una figura chiave, Marko Guduric, segnando una profonda riorganizzazione dopo la partenza di Nikola Mirotic, ora in forza al AS Monaco. L’ingaggio del play serbo, 30 anni e reduce da un trionfale percorso europeo con il Fenerbahce Istanbul, assume un significato strategico ben più ampio della mera sostituzione di un talento. Si tratta di imporre un nuovo paradigma tecnico e di leadership, auspicando una rinascita dopo un biennio di delusioni in Eurolega e una profonda crisi di identità sportiva.”Sono profondamente onorato di entrare a far parte di una società leggendaria come l’Olimpia, un club che incarna l’eccellenza e l’organizzazione esemplare,” ha dichiarato Guduric, esprimendo entusiasmo per l’avventura milanese. “L’opportunità di indossare la maglia biancorossa e costruire un progetto ambizioso con i miei nuovi compagni di squadra rappresenta un forte stimolo per me.” La sua visione sottolinea l’importanza di una coesione interna, un collante fondamentale per aspirare a risultati di vertice.L’esperienza di Guduric, arricchita da un palmarès internazionale che include un argento ai Mondiali del 2023 e un bronzo olimpico con la nazionale serba, porta con sé una filosofia di gioco improntata alla versatilità e alla capacità di elevare il collettivo. Il suo arrivo si inserisce in un contesto di ricostruzione, con l’acquisizione di ulteriori elementi di potenziale come Quinn Ellis, ala forte proveniente da Trento, e Lorenzo Brown, playmaker in uscita dal Panathinaikos. La ricerca di un giocatore per la posizione di ala grande rimane una priorità strategica per il club.Il passato, tuttavia, proietta un’ombra. Nel 2022, Guduric fu coinvolto in un episodio di forte tensione al Forum, con uno scontro fisico con l’allora giocatore dell’Olimpia, Kyle Hines, in seguito a un alterco verbale rivolto a margine di una partita contro Ettore Messina. Un evento che, nonostante le successive scuse formali rivolte all’intera organizzazione milanese, solleva interrogativi sulla gestione delle dinamiche emotive e relazionali all’interno del team. La nuova dirigenza dovrà capitalizzare il talento di Guduric, mitigandone le possibili fragilità comportamentali e promuovendo un ambiente di lavoro improntato al rispetto e alla professionalità. La sfida per l’Olimpia non è solo quella di costruire una squadra competitiva, ma anche di definire una cultura sportiva solida e duratura.