Santiago del Cile, epicentro di un Mondiale su pista che sta mettendo a dura prova le ambizioni italiane.
La terza giornata di competizioni ha visto la nazionale azzurra faticare a emergere in un panorama internazionale agguerrito, pur offrendo sprazzi di valore e segnando il preludio a un addio significativo.
L’inseguimento individuale ha rappresentato la vetrina più interessante per l’Italia, con Etienne Grimod che ha sfiorato l’accesso alla finale terzo-quarto posto, concludendo quinto in una performance caratterizzata da un ritmo intenso e una lotta al cardiopalma.
Il suo tempo nelle qualificazioni, analizzando i risultati finali, si è rivelato inferiore, in termini di frazioni di secondo, a quelli dei danesi e degli americani che si sono aggiudicati rispettivamente l’argento e il bronzo, premiati con un oro di Josh Charlton, pilota britannico che ha imposto un ritmo incalzante contro il danese Pedersen. Questo risultato, seppur di prestigio, non riesce a cancellare l’amaro in bocca per un’Italia che, nelle ultime nove edizioni di questi Campionati del Mondo, ha dominato l’inseguimento individuale grazie a Filippo Ganna e Jonathan Milan, un dominio interrotto quest’anno.
La giornata non è stata però solo inseguimenti.
L’esordio di Elia Viviani, uno dei piloti più illustri della nazionale, si è rivelato meno incisivo del previsto.
Nella corsa a punti, un evento cruciale per la classifica generale, Viviani, campione veronese, ha faticato a trovare il giusto feeling con la gara, rimanendo ai margini dell’azione e accumulando punteggi che lo hanno relegato all’undicesimo posto.
Un risultato che lo porta a salutare questi Mondiali, e molto probabilmente la sua carriera agonistica in maglia azzurra, con una partecipazione all’Eliminazione, domenica, un’occasione per un ultimo, significativo saluto al ciclismo internazionale.
La mattinata era stata caratterizzata dalle qualifiche del chilometro, una prova di velocità pura in cui gli azzurri, pur impegnati al massimo, non sono riusciti a strappare l’accesso alle finali.
Matteo Bianchi e Mattia Predomo, nonostante gli sforzi, si sono posizionati rispettivamente undicesimo e quindicesimo.
Infine, Vittoria Guazzini, al suo debutto assoluto in un Mondiale di Omnium, ha affrontato la prova con grinta e determinazione.
La corsa a punti, l’ultima prova dell’Omnium, ha visto l’azzurra concludere al quattordicesimo posto con un totale di 55 punti, un risultato incoraggiante per una giovane atleta che si affaccia a un futuro di promettenti sviluppi nel ciclismo su pista.
La sua prestazione offre uno spiraglio di speranza per il futuro della nazionale italiana femminile.
Questa terza giornata, pur non arricchendo il medagliere italiano, ha evidenziato la crescita di alcuni atleti e ha segnato un capitolo nella carriera di un campione come Elia Viviani, che si prepara a concludere il suo percorso con la maglia azzurra.
Il ciclismo è una questione di cicli, e l’Italia si appresta a ripartire, coltivando nuovi talenti e sognando nuove vittorie.





