Un’ombra si allunga sul palmares di José Mourinho, un ritorno amaro a Lisbona che sottolinea un trend preoccupante: l’assenza prolungata dalla élite del calcio europeo.
Il Fenerbahce, guidato dal tecnico portoghese, è stato estromesso dalla Champions League dal Benfica, in una partita carica di significato storico e simbolico, persa 1-0 al “Da Luz”.
Ironia della sorte, il gol che ha sancito l’eliminazione dei turchi è stato realizzato da Kerem Akturkoglu, un giocatore proveniente dalla rivale Galatasaray, aggiungendo un ulteriore strato di complessità emotiva al ritorno di Mourinho nella capitale portoghese.
La qualificazione del Benfica, con un risultato finale di 1-0 complessivo (dopo lo 0-0 dell’andata), sigilla un percorso che lo proietta nella nuova fase a gironi unica, un format che promette partite di altissimo livello e un’intensità competitiva senza precedenti.
Questo cambiamento strutturale, volto a ridefinire il panorama calcistico europeo, esclude il Fenerbahce e mette in luce le sfide che Mourinho deve affrontare per tornare a competere ai vertici.
Il Benfica non è stato l’unico a conquistare un posto nella fase successiva.
Il Club Brugge ha dominato in maniera inequivocabile i Rangers Glasgow, infliggendo una pesante sconfitta per 6-0, consolidando un vantaggio già significativo ottenuto in Scozia, dove i Rangers erano stati superati per 3-1.
Questa vittoria sottolinea la forza e la solidità del Club Brugge, una squadra che si presenta come una seria contendente nel nuovo formato della Champions League.
Anche il Copenaghen, dopo un pareggio per 1-1 in trasferta contro il Basilea, ha avuto la meglio, assicurandosi la qualificazione grazie alla vittoria casalinga per 2-0.
La persistenza del Copenaghen in Champions League testimonia la sua capacità di resistere alla pressione e di capitalizzare i propri punti di forza, una caratteristica essenziale per competere ad alti livelli.
L’esclusione del Fenerbahce, unitamente alle affermazioni di Bruges e Copenaghen, offre un’istantanea del panorama calcistico europeo in evoluzione.
L’assenza di Mourinho, figura iconica del calcio mondiale, amplifica il senso di cambiamento e suggerisce una necessità di riflessione e riadattamento strategico.
Il nuovo formato della Champions League, con la sua fase a gironi unica, promette spettacolo e competizione, ma impone anche una rigorosa selezione delle squadre e un’elevata capacità di adattamento alle nuove dinamiche competitive.
La strada per Mourinho, per tornare a dominare questa scena, sembra ancora lunga e irta di ostacoli.