L’incontro, a distanza, ha rappresentato un ponte emotivo tra un atleta di successo e la comunità dei donatori di midollo e delle loro famiglie, un momento di condivisione che ha superato le aspettative iniziali.
Achille Polonara, figura emblematica nel panorama cestistico italiano, reduce da un percorso che lo ha visto protagonista sia in campo con la maglia della Virtus Bologna che nelle competizioni con la Nazionale, ha espresso profonda gratitudine per l’accoglienza ricevuta durante la conferenza stampa organizzata dall’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) in Emilia-Romagna.
La sua testimonianza, trasmessa in video collegamento, ha offerto uno sguardo intimo su un capitolo cruciale della sua esistenza: l’esperienza del trapianto di midollo osseo.
Più che una semplice dichiarazione di ringraziamento, le sue parole hanno incarnato un profondo senso di riconoscimento verso un gesto altruistico, un atto di generosità che gli ha permesso di affrontare una sfida di salute con rinnovata speranza.
L’evento ha offerto l’opportunità di illuminare l’importanza vitale della donazione di midollo osseo, un gesto che spesso rimane nell’ombra nonostante il suo impatto trasformativo sulla vita di pazienti affetti da malattie ematologiche.
Polonara, con la sua figura pubblica, ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica, incoraggiando potenziali donatori a registrarsi e a diventare parte di una rete di solidarietà che salva vite.
La sua presenza ha elevato la conferenza stampa da un semplice evento informativo a un potente messaggio di speranza e di umanità.
La sua esperienza, condotta con coraggio e trasparenza, ha permesso di demistificare il processo di donazione, dissipando timori e rispondendo a possibili domande.
Polonara non ha solo raccontato la sua battaglia personale, ma ha anche sottolineato il ruolo cruciale dell’ADMO come punto di riferimento per i pazienti e le loro famiglie, un’organizzazione che si dedica a promuovere la cultura della donazione e a fornire supporto concreto a chi ne ha bisogno.
La sua storia ha ricordato a tutti che anche gli atleti, i campioni, sono esseri umani vulnerabili, capaci di affrontare le avversità con resilienza e gratitudine, e che la solidarietà e l’altruismo rappresentano i valori più alti che possano animare la società.
L’accoglienza ricevuta, descritta da lui come inaspettata e commovente, ha simbolicamente rappresentato un abbraccio collettivo, un segno tangibile di sostegno e di speranza per il futuro.
L’evento ha rappresentato un momento di profonda riflessione sull’importanza di un gesto semplice, ma capace di cambiare il corso di una vita.





