Il ritorno alla scena mondiale rappresenta un’opportunità cruciale per il nostro calcio, un vero e proprio spartiacque che impone una riflessione profonda e un’azione decisa. Non si tratta di un semplice ritorno a un traguardo raggiunto in passato, ma di una riaffermazione di identità, di un ritorno a una dimensione di competizione e di crescita che ci è stata a lungo negata.Il percorso che ci attende non sarà indolore, né privo di ostacoli. La ricostruzione di un sistema, l’esaltazione di un’identità sportiva, la riscoperta di un’eccellenza che si è affievolita, richiedono un impegno costante, una visione chiara e la capacità di affrontare le difficoltà con determinazione. L’illusione di percorsi facili è un lusso che non possiamo permetterci. La storia ci insegna che i successi duraturi sono il frutto di sacrifici, di perseveranza e di un profondo cambiamento culturale.È necessario un’analisi spietata delle cause che hanno portato a questo momento. Non si tratta di individuare capri espiatori, ma di comprendere a fondo le dinamiche che hanno eroso la competitività del nostro calcio a livello globale. Dalla formazione dei giovani alle strategie di gestione delle società, dalla preparazione tattica all’organizzazione delle competizioni, ogni aspetto deve essere scrutinato con occhio critico e con la volontà di apportare miglioramenti concreti.La ricostruzione del calcio italiano non può limitarsi a una semplice riforma tecnica o tattica. Richiede un cambiamento di mentalità, una nuova etica sportiva, una maggiore attenzione alla valorizzazione del talento italiano. Bisogna riscoprire il piacere di giocare, la passione per il calcio, l’orgoglio di rappresentare i colori nazionali.La leadership in questo percorso sarà cruciale. Non si tratta solo di individuare figure competenti e carismatiche, ma di creare un ambiente di collaborazione e di fiducia reciproca. I giocatori, gli allenatori, i dirigenti, i proprietari, i tifosi, tutti devono sentirsi parte di un progetto comune, con obiettivi chiari e condivisi.L’attenzione alla base, al vivaio, è imprescindibile. La crescita dei giovani atleti, la loro formazione tecnica e tattica, la loro educazione ai valori dello sport, rappresentano il fondamento di un calcio sano e competitivo. Investire sui giovani significa investire sul futuro del nostro Paese.La competizione internazionale è un motore di crescita. Confrontarsi con i migliori al mondo, analizzare i loro punti di forza, imparare dai loro errori, rappresenta un’opportunità di crescita inestimabile. Non si tratta solo di vincere, ma di crescere, di evolvere, di migliorare.La passione dei tifosi è un patrimonio inestimabile. Il loro sostegno, la loro fedeltà, la loro energia, rappresentano un fattore determinante per il successo del calcio italiano. È nostro dovere restituire loro un calcio di qualità, un calcio che li faccia sognare, un calcio che li faccia orgogliosi.Il ritorno al Mondiale non è solo un obiettivo sportivo, ma un’occasione per riscoprire l’identità del nostro Paese, per rafforzare il senso di appartenenza, per promuovere i valori dello sport e della competizione. Un percorso arduo, certamente, ma irrinunciabile.