La frustrazione palpabile dopo la recente prestazione non deve irrigidire la squadra, ma stimolare una tabula rasa, una ripartenza incentrata sulla prossima sfida.
L’analisi retrospettiva, focalizzata su presunte ingiustizie arbitrali, rischia di generare un clima controproducente, distogliendo l’attenzione dall’essenziale: il campo e la performance.
Un intervento strutturale, pur radicale, potrebbe migliorare la dinamica delle decisioni.
Spostare le postazioni VAR in una posizione lateralmente distante dalle panchine potrebbe offrire all’arbitro un contesto più sereno, esente dalla pressione emotiva che spesso permea l’ambiente di gioco.
Non si tratta di una “rivalsa” nel senso stretto del termine, bensì di creare una condizione operativa ottimale per una valutazione più obiettiva e tempestiva.
Il calendario fitto di impegni, con tre partite settimanali, rappresenta una sfida logistica e fisica significativa.
Riconoscendo questa difficoltà, la squadra si impegna a onorarla con il massimo sforzo, evitando inutili condizionamenti psicologici.
La partita contro il Milan in Coppa Italia, con la possibilità di utilizzare cinque sostituzioni, si preannuncia intensa e potenzialmente cruciale per la gestione delle energie.
L’attuale stagione, per quanto impegnativa, non è orientata a obiettivi di classifica ambiziosi.
La priorità è la crescita, la costruzione di fondamenta solide e durature, un processo evolutivo che speriamo di consolidare per incrementare la competitività futura.
La formula della Coppa Italia, notoriamente poco congeniale, verrà affrontata con una visione pragmatica: passo dopo passo, senza proiezioni a lungo termine, concentrandosi esclusivamente sul turno in corso.
Sul fronte del mercato, l’attenzione è rivolta al futuro, in particolare al mercato estivo di giugno.
Le opportunità a parametro zero o i giocatori in scadenza di contratto saranno valutati attentamente, ma la decisione finale dipenderà dalla strategia complessiva della società.
Sono state espresse delle necessità, evidenziando delle aree di miglioramento in termini di ruoli e qualità tecnica, ma l’identificazione dei nomi specifici è un compito che compete alla dirigenza.
Evitare la polemica o il lamento per le lacune attuali è fondamentale: ogni richiesta di cessione risulterebbe controproducente, poiché, al momento, la rosa attuale rappresenta il massimo dell’organico disponibile e ogni elemento risulta imprescindibile.
Concentrarsi sull’ottimizzazione di ciò che si ha, piuttosto che lamentare ciò che manca, è l’approccio vincente.





