La Roma di Gian Piero Gasperini scolpisce il suo ritorno in Europa con un’affermazione di carattere a Nizza (2-1), consolidando un’iniezione di fiducia nata dalle celebrazioni del derby capitolino.
La vittoria, ottenuta nel crocevia tra Italia e Francia, segna un esordio incoraggiante nella competizione europea, delineando le ambizioni di una squadra in evoluzione.
Il primo tempo, seppur dominato dal punto di vista territoriale e tattico, si è rivelato un assaggio di ciò che sarebbe venuto, caratterizzato da una fase di studio reciproco e da un’atmosfera latente, interrotta solo dalla frustrazione di un gol annullato a Mancini, episodio che ha sottolineato la fragilità difensiva degli avversari.
La ripresa si è presentata con una veemenza inaspettata.
L’inserimento di Lorenzo Pellegrini, fulcro tecnico e spirituale del progetto giallorosso, con la fascia di capitano che ne conferma il ruolo di guida, ha immediatamente galvanizzato la squadra.
La sua presenza ha amplificato la creatività offensiva e la lucidità tattica.
L’episodio chiave è il gol di testa di N’Dicka, un’incornata potente e precisa che ha spezzato l’equilibrio, premiando l’aggressività e la determinazione della Roma.
Il successivo raddoppio, ad opera di Mancini, ha amplificato il divario, riflettendo la superiorità mostrata dalla formazione italiana.
Tuttavia, un’ingenuità difensiva, un fallo di Pisilli su Mendy, ha involontariamente regalato ai padroni di casa un rigore che ha riaperto momentaneamente la partita, grazie alla fredda esecuzione di Moffi.
Nonostante la tensione finale, la Roma ha saputo gestire il vantaggio, dimostrando resilienza e compattezza.
L’intervento provvidenziale di Svilar, il giovane portiere, e la reazione immediata dei compagni hanno permesso di controllare gli ultimi minuti e blindare i tre punti.
La vittoria, al di là del risultato numerico, rappresenta un segnale importante: la Roma di Gasperini non intende essere una semplice comparsa in Europa, ma una squadra capace di competere e di ambire a risultati prestigiosi, costruendo un percorso basato sulla solidità difensiva, la creatività offensiva e la leadership carismatica del suo capitano.