giovedì 7 Agosto 2025
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Rome

Roma umiliata: 4-0 contro l’Aston Villa, campanello d’allarme.

La formazione giallorossa ha subito un brusco risveglio nel primo test amichevole inglese, soccombendo con un risultato umiliante contro un’Aston Villa agguerrita e ben più rodato al Bescot Stadium.
La partita, segnata da un inaspettato ritardo di un quarto d’ora dovuto a problemi logistici che hanno coinvolto il pullman di casa, ha visto gli inglesi imporre un dominio schiacciante, culminato in un sonoro 4-0.
L’incontro, più che un semplice test preparatorio, si è rivelato un’occasione per analizzare a fondo le dinamiche di una squadra ancora in rodaggio, chiamata a superare le assenze di due elementi chiave come Paulo Dybala e Lorenzo Pellegrini.

La scelta di Gasperini, pur con l’intento di valutare nuove soluzioni, ha visto Wesley e El Aynaoui gettati subito nel vivo del gioco, affiancati nel ruolo di punta da un Dovbyk ancora in cerca di confidenza con il nuovo ambiente e le nuove tattiche.
L’Aston Villa, guidata da un’organizzazione tattica più precisa e con un’intensità di pressing superiore, ha sfruttato al meglio le incertezze difensive della Roma, punendo con fredda efficacia grazie alle reti di Buendia, Ramsey, Watkins e Malen.
Quest’ultimo, in particolare, ha messo in mostra una pericolosità costante, rappresentando una minaccia continua per la retroguardia capitolina.

Al di là del pesante risultato, la prestazione evidenzia una serie di interrogativi.
La squadra appare ancora in fase di assestamento, con difficoltà a trovare coesione e a interpretare al meglio i dettami del tecnico.

La transizione dalla fase di possesso alla ripartenza è apparsa lenta e prevedibile, mentre la capacità di reagire ai colpi degli avversari è stata praticamente inesistente.
L’amichevole, dunque, rappresenta un campanello d’allarme, un momento di riflessione per Gasperini e per l’intero staff tecnico.

È necessario accelerare il processo di integrazione dei nuovi acquisti e affinare le strategie di gioco, soprattutto in difesa, dove la fragilità è apparsa evidente.
L’assenza di Pellegrini, un elemento imprescindibile per il gioco della Roma, si è fatta sentire in maniera significativa, così come la mancanza di Dybala, in grado di sbloccare le partite con un guizzo di genio.

La partita, al di là del risultato finale, offre spunti preziosi per la costruzione di una stagione che si preannuncia impegnativa.

Il percorso di crescita richiede tempo, lavoro e soprattutto una capacità di analisi spietata, senza cedere al facile alibi delle assenze o delle difficoltà iniziali.

Il Bescot Stadium, in questo senso, ha offerto una lezione amara ma potenzialmente utile per il futuro della Roma.

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