La salvezza è un traguardo raggiunto, un’iniezione di adrenalina che rinvigorisce la Sampdoria. La vittoria a Salerno, all’Arechi, contro la Salernitana, non è solo una conquista sportiva, ma il coronamento di un percorso accidentato, costellato di momenti di profonda incertezza e angoscia. Meno di due mesi fa, la retrocessione in Lega Pro sembrava un destino ineluttabile, un cupo presagio concretizzatosi in un’ondata di amarezza e delusione. Il “miracolo”, se così vogliamo chiamarlo, è stato reso possibile anche dalle vicissitudini del Brescia, ma non può oscurare l’impegno e la resilienza di una squadra che si è battuta fino all’ultimo secondo.Il futuro, ora, si apre con una nuova sfida. La pausa è breve, il tempo per festeggiare è limitato. La squadra deve immediatamente riprendere la preparazione, focalizzandosi sulla stagione che verrà. La vittoria a Salerno, al di là della sua importanza immediata, deve fungere da catalizzatore per un nuovo ciclo, un punto di ripartenza solido e motivante.Il presidente Marco Manfredi, con chiarezza, ha espresso la sua gratitudine e la sua determinazione: “Vincere a Salerno era imprescindibile per restituire serenità a questa società”. Un traguardo raggiunto attraverso una concentrazione assoluta, una focalizzazione sui dettagli, un’attenzione meticolosa alla preparazione atletica e tattica. Nei prossimi giorni, Manfredi intende incontrare ogni singolo membro dello staff, per discutere il futuro, per valutare le sinergie, per programmare le strategie.Al centro di questo futuro ci sarà senza dubbio la figura di Alberico Evani, il tecnico che ha saputo guidare la squadra in questa fase cruciale. Evani, dal suo canto, non ha espresso desideri espliciti, preferendo lasciare la decisione alla società. La sua serenità nel rimanere è palpabile, ma la sua prudenza è comprensibile: la sua posizione è definita dalla volontà del club e dalla chiarezza dei progetti futuri. L’incertezza, in questo momento, è solo apparente, un sottoprodotto del processo decisionale che coinvolgerà dirigenti, allenatore e, naturalmente, la proprietà.La salvezza non è la fine di un percorso, ma l’inizio di uno nuovo. È un’opportunità per ricostruire, per consolidare un’identità, per creare un futuro più solido e duraturo per la Sampdoria. La squadra deve assimilare l’esperienza, trarre insegnamento dalle difficoltà, e ripartire con rinnovato entusiasmo e determinazione. Il prossimo campionato sarà un nuovo banco di prova, una sfida che richiederà impegno, sacrificio e, soprattutto, una profonda convinzione nel potenziale della squadra blucerchiata.