Un velo di malinconia avvolge Pré-Saint-Didier, un sentimento palpabile che si sedimenta nell’aria fresca di montagna.
La comunità ciclistica, e con essa l’intera Valle d’Aosta, si raccoglie in un silenzio carico di commozione, in attesa di documentazione cruciale, un atto burocratico che non potrà mai colmare il vuoto lasciato da Samuele Privitera.
La madre e il padre del giovane ciclista imperiese, simbolo di promesse spezzate, sono presenti, testimoni di un dolore incommensurabile, ma anche di una forza d’animo straordinaria.
La loro presenza, accanto ai compagni di squadra della Hagens Berman Jaycoal, rappresenta un atto di amore e di coraggio, un modo per onorare la memoria del figlio e per offrire un sostegno concreto al team che lo ha visto crescere e competere.
“Siamo qui,” ha dichiarato la madre, la voce incrinata dall’emozione, “perché abbiamo sentito un affetto profondo, inaspettato e commovente.
Un abbraccio collettivo che ci ha sostenuto in questo momento di terribile dolore.
” L’affetto ricevuto, ha sottolineato, trascende la mera compassione, assumendo i contorni di una vera e propria partecipazione al lutto, un atto di umanità che riscalda anche nel freddo della montagna.
L’assenza di Samuele, strappato alla vita a soli d’un diciannove anni a seguito di una caduta durante la prima tappa del Giro Ciclistico della Valle d’Aosta – Mont Blanc, lascia un vuoto incolmabile, un’interruzione brusca di un percorso ricco di speranze e di talenti.
“Lascerà un vuoto immenso,” ha confermato il padre, stringendo la mano della moglie, “perché era una persona eccezionale, un ragazzo dal cuore grande e dalla passione indomabile per il ciclismo.
”La famiglia ha espresso il desiderio di alleviare il senso di colpa che potrebbe affliggere i compagni di squadra, sottolineando come la vita, con la sua inesorabile legge, debba continuare.
“Non è giusto che si sentano in colpa.
La vita va avanti, a volte in modi dolorosi e incomprensibili.
” La loro presenza, quindi, non è un peso, ma un conforto, un messaggio di resilienza e di speranza.
Il minuto di silenzio precedente alla partenza della tappa Pré-Saint-Didier – Colle del Gran San Bernardo è stato un momento di profonda commozione, un tributo solenne alla memoria di un giovane talento che si è spento troppo presto.
È un gesto che va oltre il protocollo, è un atto di pietà popolare che testimonia l’impatto umano che Samuele ha avuto sulla comunità e sul mondo del ciclismo.
Un saluto finale, un addio commosso a un ragazzo che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto.