Il Torino, in una serata densa di pathos e colpi di scena, conquista tre punti fondamentali al cospetto di un Genoa combattivo, imponendosi 2-1 in un match palpitante.
La partita, iniziata con un’inattesa iniezione di fiducia per i rossoblu grazie al gol di Thorsby, si è trasformata in un’epopea di resilienza per i granata, capaci di ribaltare il risultato con determinazione e grazie anche a una dose di fortuna.
L’autogol di Sabelli, un’amara parentesi per il difensore, ha rappresentato il primo segnale di una rimonta che si è concretizzata solo nel recupero, con un gol decisivo di Maripan al novantesimo.
Un guizzo, un’esplosione di gioia che ha cancellato temporaneamente le frustrazioni accumulate in un campionato finora altalenante.
Ma la vittoria non si è risolta unicamente con le azioni positive.
Il Torino deve un tributo significativo al suo portiere, Vanja Paleari, protagonista indiscusso con due interventi prodigiosi, veri e propri miracoli che hanno negato il gol al Genoa negli ultimi istanti di gioco.
Parate che hanno sigillato il risultato e impedito all’avversario di riprendere il match, alimentando la speranza per il futuro.
Questa vittoria, carica di significato emotivo e sportivo, segna un punto di svolta per il Torino.
Dopo un periodo di risultati negativi e difficoltà, la squadra, guidata da un ritrovato spirito combattivo e da una compattezza tangibile, interrompe un digiuno di successi durato ben sette lunghi mesi.
Il ritorno alla vittoria consecutiva, un evento raro e prezioso, infonde fiducia e riaccende le ambizioni dei tifosi, che vedono nel Toro la possibilità di ambire a una posizione più agevole nella classifica, proiettandosi verso una salvezza più tranquilla e forse, perché no, verso una sorprendente scalata.
Il cammino è ancora lungo e irto di ostacoli, ma la vittoria di oggi ha dato al Torino la convinzione di poter competere con successo.









