“Stellantis in crisi: il settore automobilistico italiano alla sfida della mobilità elettrica”

05 gennaio 2025 – 12:45

Nel corso della giornata di ieri a Torino, la FimCisl ha presentato un dettagliato resoconto riguardante i veicoli prodotti nei poli industriali di Stellantis in Italia, attraverso il suo report trimestrale. Lo stabilimento torinese si presenta come uno specchio fedele di un settore automobilistico attualmente in difficoltà, costretto a fronteggiare le sfide legate alla transizione verso la mobilità elettrica e a un mercato europeo in rallentamento. Nel corso dell’anno appena trascorso, sono stati assemblati complessivamente 25.920 veicoli, di cui ben il 91% sono rappresentati dalla 500 Bev. Le restanti 2.250 unità appartengono al marchio Maserati, registrando una diminuzione del 74% rispetto al 2023.I dati relativi ai contratti di solidarietà rilevati presso lo stabilimento di Mirafiori evidenziano una situazione critica tra tutti i siti produttivi italiani del gruppo Stellantis, con Modena che segna addirittura un -79,1%. L’interruzione degli incentivi ecologici in altri Paesi europei ha avuto un impatto negativo sul settore, come riportato nel rapporto presentato. A partire dal 19 febbraio e durante i giorni lavorativi, è stato attivato l’ammortizzatore sociale coinvolgendo mediamente il 40% dei circa 1.000 dipendenti impegnati nella produzione della linea 500 Bev.Maserati non nasconde le proprie preoccupazioni riguardo alla propria linea produttiva: “Il buio è totale”, così come comunicato dal gruppo durante il tavolo istituzionale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy lo scorso 17 dicembre, sottolineando la necessità di rivedere la strategia relativa al marchio e al suo posizionamento sul mercato.Secondo Gianni Mannori, responsabile sindacale della FiomCgil a Mirafiori, i dati attuali erano ampiamente previsti ma preoccupa soprattutto la prospettiva per il prossimo anno: “Il 2025 sarà ancora peggiore del disastroso 2024”. La sola presenza della versione ibrida della Fiat 500 non sarà sufficiente per invertire questa tendenza negativa; servono nuovi modelli orientati alla diffusione su larga scala.Anche Ciro Marino, segretario provinciale dell’Uglm a Mirafiori, condivide questa visione pessimistica sulla situazione attuale dello stabilimento: dopo ben diciotto anni di cassa integrazione bisogna sperare che Stellantis mantenga fede agli impegni presi poiché l’intero settore automotive e l’indotto piemontese versano ormai in condizioni critiche.

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