29 ottobre 2024 – 11:53
Nel cuore della Valle d’Aosta si sta consumando una tragedia silenziosa, una vera e propria “strage di volpi” che ha destato l’allarme di Legambiente. In una lettera indirizzata all’assessore regionale alle risorse naturali, Marco Carrel, l’associazione ambientalista ha denunciato la situazione critica che si è venuta a creare. Tutto ha avuto inizio durante una riunione della Consulta faunistico venatoria lo scorso maggio 2024, quando un rappresentante della Consulta ha segnalato un aumento significativo degli avvistamenti di volpi alla ricerca di cibo tra i rifiuti domestici. Ciò che inizialmente sembrava essere un problema circoscritto ad una zona specifica è stato trasformato in una questione di portata regionale da un delegato spietato che ha proposto addirittura di premiare i cacciatori che abbattessero le volpi, offrendo loro bonus e riconoscimenti.La reazione dell’assemblea non si è fatta attendere: purtroppo non esistono limiti al prelievo di volpi e la questione è stata rimandata al Comitato regionale per la gestione venatoria. Tuttavia, l’assessore Carrel ha chiarito che non verrà concesso alcun premio nel prossimo Calendario venatorio, sottolineando la contrarietà delle associazioni ambientaliste nei confronti di politiche venatorie incentrate sulla caccia alle volpi. Nonostante ciò, la proposta è stata ripresentata successivamente al Comitato regionale e approvata nonostante il parere contrario delle associazioni ambientaliste.L’esito di questa decisione si sta manifestando drammaticamente: decine di carcasse di volpi vengono ritrovate abbandonate nei prati e nei boschi, tanto che il Comitato ha dovuto intervenire con una circolare interna per invitare a comportamenti più rispettosi verso gli animali uccisi. Se in passato venivano abbattute mediamente 5 volpi all’anno nella Valle d’Aosta, ora si teme che centinaia di questi animali possano essere stati vittime della caccia indiscriminata.Di fronte a questa emergenza, Legambiente chiede con forza all’amministrazione regionale di eliminare il bonus assegnato dal Comitato per la gestione venatoria e intervenire direttamente sul prossimo Calendario venatorio per porre fine a questa strage inaccettabile. La tutela della fauna selvatica e il rispetto dell’equilibrio ecologico devono essere prioritari rispetto agli interessi dei cacciatori e alla logica del premio per chi uccide più animali. È urgente agire prima che sia troppo tardi per le preziose specie selvatiche della Valle d’Aosta.