Durante la serata inaugurale del 75° Festival di Berlino, l’attrice e attivista scozzese Tilda Swinton ha espresso profonde riflessioni sull’attualità, sottolineando come il disumano abbia invaso la nostra percezione e come gli omicidi di massa perpetrati dagli stati stiano terrorizzando molte parti del mondo. Tuttavia, durante l’incontro con la stampa per celebrare il suo Orso d’oro onorario, in compagnia della neo direttrice artistica Tricia Tuttle, i toni sono risultati più pacati e le parole chiave sono diventate “connessione” e “comunità”, sottolineando l’importanza della comunicazione e della condivisione come strumenti salvifici.Swinton ha ribadito l’importanza di credere nella possibilità di cambiare le menti e i cuori delle persone che la pensano diversamente da noi, enfatizzando la necessità di stringersi alla propria comunità per non arrendersi mai. Ha inoltre elogiato il movimento Bds (Boycott, Divestment and Sanctions) pur avendo deciso di partecipare alla Berlinale nonostante l’appello al boicottaggio dell’evento per via delle politiche israeliane.Rivelando che il film più importante della sua vita è stato “Power of Ten” dei registi Charles e Ray Eames, Swinton ha raccontato come questo cortometraggio scientifico abbia cambiato radicalmente la sua prospettiva sin da quando aveva otto anni. Parlando del suo futuro, l’attrice ha confessato di aver considerato una carriera nell’apprendistato delle risorse umane o nella sceneggiatura, sottolineando l’importanza delle sceneggiature intelligenti e colte.Infine, Swinton ha annunciato un imminente anno sabbatico in cui si dedicherà a nuove esperienze dopo circa 15 anni di intensa attività cinematografica.
“Swinton a Berlino: connessione e comunità per cambiare il mondo”
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