Animali da compagnia e COVID-19

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L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fa chiarezza: “non esistono evidenze che gli animali contagino, sono incolpevoli vittime”

«Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Tuttavia, poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a SARS-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COVID-19, limitando la loro esposizione».

Queste le parole del prof. Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità che ha pubblicato sul sito un rapporto dal titolo “Infezione da SARS-CoV-2 tra gli animali domestici”.

La raccomandazione generale per proteggere i nostri animali domestici, è quella, in caso di positività al virus di un membro della famiglia, di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l’esposizione degli animali, evitando i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familiare”.

Il professor Agrimi, nel suo rapporto, ha inoltre ricordato che “gli animali domestici contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo. In assenza di sintomi riferibili a COVID-19, passare del tempo con il proprio animale domestico e se non si è in isolamento domiciliare, portare il proprio cane nelle uscite quotidiane (nell’assoluto rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute noi stessi e i nostri amici animali”.

Sergio Rosati – Ordinario di Malattie infettive del Dipartimento di Scienze veterinarie di Torino ha indicato quanto segue: «La situazione attuale vede certamente decine di migliaia di animali che sono a contatto con persone positive al Covid-19, ma il fatto che le notizie sugli animali contaminati siano del tutto trascurabili fa pensare che i quattro zampe non siano un problema, che non giochino un ruolo importante. Come trasportatori passivi giocano il ruolo di qualsiasi sostanza inanimata: dalla ciabatta al cellulare, alle altre cose che tocchiamo. E nulla di più di tutto questo».

OIPA VdA ribadisce che non esiste nessun allarme e ringrazia il Professore Agrimi, il Professore Rosati e l’Istituto Superiore di Sanità per aver fatto chiarezza in un momento così delicato in cui è importantissimo ribadire che non vi è possibilità che gli animali domestici contagino gli umani.

La nostra esortazione è quella di continuare a prenderci cura dei nostri animali domestici nei modi corretti e per nessun motivo decidere di abbandonarli in quanto è un comportamento altamente deprecabile e un reato.

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