Sfilata di moda a Milano celebra l’artigianato italiano con tessuti pregiati e colori vivaci.

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Accolto con entusiasmo dagli ambientalisti: ‘Denunciano la crudeltà verso gli animali’.

La svolta etica della moda si fa sempre più evidente, con la recente decisione della settimana della moda di Copenaghen di vietare l’uso di pelli e piume esotiche sulle proprie passerelle. Questa mossa segue l’esempio di altre capitali della moda come Stoccolma e Melbourne, così come dei prestigiosi marchi Burberry e Chanel. Tuttavia, nonostante questi progressi, il cammino verso una consapevolezza diffusa sulle crudeltà legate alle pellicce esotiche – tra cui coccodrillo, serpente, alligatore e struzzo – è ancora lungo.L’entusiasmo degli ambientalisti è palpabile, con figure come Venetia La Manna, attivista di Fair Fashion, che sottolinea l’importanza di queste decisioni coraggiose da parte delle istituzioni della moda. È un segnale forte che indica come sia possibile compiere passi significativi verso una produzione più etica e sostenibile.Le implicazioni crudeli legate alle pelli esotiche non possono essere ignorate: i serpenti vengono gonfiati mentre sono ancora vivi, le lucertole decapitate brutalmente e i coccodrilli uccisi inserendo barre di metallo nelle loro spine dorsali. Queste pratiche spietate devono essere fermate e la consapevolezza pubblica deve crescere affinché tali abusi non vengano più tollerati nel mondo della moda.È un momento cruciale per l’industria del fashion: la scelta di abbracciare pratiche cruelty-free non solo riflette una maggiore sensibilità verso gli animali ma dimostra anche un impegno concreto verso un futuro più sostenibile ed etico. Speriamo che questo cambiamento segni l’inizio di una trasformazione profonda nel modo in cui concepiamo la bellezza e il lusso nella moda contemporanea.

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