Taglio fondi Usa a Usaid: morte di rifugiata birmana per mancanza ossigeno

La decisione di Donald Trump di sospendere i finanziamenti a Usaid, l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, ha provocato gravi conseguenze tra i rifugiati birmani nei campi in Thailandia e in Myanmar. Pe Kha Lau, una donna di 71 anni dipendente dall’ossigeno, è tragicamente deceduta dopo essere stata dimessa da una clinica sostenuta da Usaid a causa della mancanza di fondi.Si tratta solo di uno dei tanti casi che hanno segnato la drammatica situazione derivante dal blocco dei finanziamenti per i progetti di aiuti esteri deciso dal presidente Usa. Altri pazienti vulnerabili che necessitavano di ossigeno sono purtroppo morti nel campo di Umpiem Mai, evidenziando la fragilità delle condizioni in cui versano molte persone coinvolte.Attualmente, un terzo della popolazione del Myanmar si affida agli aiuti umanitari per sopravvivere, con oltre 3,5 milioni di sfollati interni registrati solo dal febbraio 2021. Questa crisi ha spinto centinaia di migliaia di individui a fuggire verso paesi confinanti come la Thailandia, creando un flusso migratorio senza precedenti.Il taglio dei finanziamenti Usa ha avuto un impatto devastante sul Myanmar: gli Stati Uniti investono circa 200 milioni di dollari ogni anno nel Paese, facendone il principale donatore straniero con circa 40 milioni destinati a progetti sanitari cruciali. La sospensione improvvisa di queste risorse mette a rischio la vita e il benessere di molte persone vulnerabili e pone ulteriori sfide all’assistenza umanitaria nella regione.