La vertenza per il futuro di Taranto è giunta a un punto di svolta cruciale, con le prossime settimane che si annunciano decisive per l’occupazione, l’industria e l’ambiente del territorio. La Uilm, come rappresentante dei lavoratori tarantini, insiste sulla necessità di coinvolgimento attivo in ogni fase del confronto, rifiutando accordi preconfezionati che non tengano conto delle esigenze e delle peculiarità del luogo.Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, dopo un incontro con le Rsu di fabbrica e degli appalto nello stabilimento Adi in As (ex Ilva) di Taranto, ha ribadito la sua posizione. “Siamo a un punto cruciale per il destino di oltre 20mila lavoratori – ha dichiarato Palombella -. Non c’è più tempo da perdere: è il momento delle scelte e della responsabilità. Per i lavoratori, per l’ambiente, per l’occupazione e per l’industria. La Uilm non arretrerà di un passo.”Il segretario territoriale della Uilm Taranto, Davide Sperti, ha ribadito che dopo 13 anni di vertenza è necessario dare centralità ai lavoratori nel dibattito sul loro futuro. “La resistenza dei lavoratori è stata il fattore determinante per mantenere in piedi lo stabilimento di Taranto” – spiega Sperti -. È ora di dare priorità alla dignità delle persone e non solo a logiche industriali.Il coordinatore generale della Uil Taranto, Gennaro Oliva, ha sottolineato l’importanza di ripartire dall’accordo del 6 settembre 2018 per garantire la tutela dei lavoratori diretti, indiretti e dell’intero indotto. “Non ci interessano soluzioni calate dall’alto – precisa Oliva -. La dignità delle persone deve essere prima di qualsiasi logica industriale.” La vertenza per Taranto è dunque un momento cruciale non solo per l’occupazione, ma anche per il futuro ambientale e industriale del territorio. La Uilm insiste sulla necessità di partecipare attivamente a ogni fase del confronto, rifiutando accordi preconfezionati che non tengano conto delle esigenze locali.