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mercoledì, 14 Maggio 2025
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Tartufai italiani creano storia: l’associazione di Riccardo Germani fa nascere la prima tartufaia accessibile ai disabili.

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La creatività dei Tartufai italiani non si ferma mai: l’associazione di Riccardo Germani, storico attivista dei centri sociali e presidente dell’organizzazione, ha lanciato una nuova iniziativa. Questa volta, è nata la prima tartufaia accessibile ai disabili nel cuore della regione Piemonte, a Frinco, nell’astigiano.La nascita di questo progetto si deve all’iniziale idea del Papa Francesco, che ha visto un’opportunità per valorizzare il lavoro sociale dei Tartufai italiani. L’idea è stata presentata al presidente Germani durante l’udienza papale del 5 ottobre scorso.Secondo quanto raccontato da Riccardo Germani, quando incontrò Papa Francesco lo scorso anno, questi esprimeva la sua soddisfazione per il lavoro sociale dei Tartufai italiani e aveva espresso un desiderio di aiutare anche le persone più fragili. Il presidente dell’associazione ricorda come il Papa avesse detto con un sorriso: “Ecco i tartufi, ve li benedico questi tartufi, così li portate ai poveri della mensa Caritas di Colle Oppio”.Il Papa Francesco, durante l’incontro con Germani e l’associazione Tartufai italiani, aveva espresso un chiaro apprezzamento per il loro lavoro sociale. Sono stati anche donati un vanghetto autografato dal Papa stesso per la ristrutturazione della casa famiglia ‘Villa Glori’ della Caritas romana.L’impegno dei Tartufai italiani si mostra ancora una volta, attraverso questo nuovo progetto che si propone di offrire non solo prodotti sani ma anche un servizio inclusivo e accogliente per i disabili. La scelta del luogo nel cuore della regione Piemonte riflette la preoccupazione dell’associazione per l’integrazione sociale dei suoi utenti.Il presidente Germani, conosciuto negli ambienti sociali come uno degli attivisti più in vista della sua generazione, ha raccontato con orgoglio questo momento unico: “Mentre eravamo in udienza, il Papa mi disse ‘so chi sei’ e alla fine, quando stavo per baciargli la mano, lui mi salutò con il pugno chiuso, come un rapper.”

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