Tassi bancari in calo, ma il mercato finanziario resta incerto e fragile

A marzo 2025, il panorama finanziario italiano registra una lieve accelerazione della ripresa dopo la momentanea stagnazione di febbraio, con il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese che scende al 3,84%, segnando così un decremento rispetto ai precedenti mesi e rispetto alla cifra del 5,45% registrata a dicembre 2023. Analogamente, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si assesta al 3,14%, attestandosi sotto i precedenti livelli ma ancora distante dal minimo storico.Il Rapporto mensile dell’Abi sottolinea come questo abbassamento sia imputabile alla combinazione del rallentamento della crescita economica e alla conseguente riduzione della domanda di prestiti. In particolare, i prestiti alle imprese registrano un aumento mentre quelli per le famiglie continuano a diminuire; tuttavia, è da notare che entrambi questi trend presentano una lieve variazione rispetto al precedente mese e al confronto con lo stesso mese dell’anno scorso.Altra chiave di lettura del quadro finanziario italiano è data dalla raccolta su tutti i fronti, con particolare rilievo per la raccolta indiretta. Gli investimenti in titoli custoditi presso le banche presentano un incremento significativo, attestandosi a 153 miliardi tra febbraio 2024 e febbraio 2025; di queste somme, le famiglie contribuiscono per la cifra di 49 miliardi, mentre alle imprese corrispondono 18,5 miliardi.La situazione dei tassi è altalenante, come attestano i dati del primo trimestre del 2025. I tassi a breve termine si sono ridotti ulteriormente rispetto ai precedenti mesi, grazie anche ai tagli della Bce; tuttavia, se i tassi a lungo termine non registrano un aumento netto nei primi giorni di aprile, presentano in compenso un comportamento altalenante. In definitiva, è proprio questo andamento altalenante a testimoniare l’incertezza che pervade i mercati finanziari italiani, un dato che conferisce particolare rilievo alle decisioni della Bce e al loro impatto sul panorama economico nazionale.Il quadro generale dei dati non offre alcuna evidenza di un calo significativo o di una ripresa forte e sostenuta. Piuttosto, sembra delinearsi un ritmo lento e graduale, che rischia di mantenere bassa la domanda di prestiti senza registrare tuttavia un declino netto.Tutti questi elementi lasciano intuire come il panorama economico italiano continui a caratterizzarsi per una crescita fragile, con i tassi che continuano a scendere e l’incertezza che governa le scelte finanziarie. La ripresa sembra quindi in procinto di consolidare la sua presenza sul mercato senza tuttavia presentare linee guida nette ed evidenti.

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